16, Novembre, 2024

Infiltrazioni mafiose in Valdarno, la consigliera regionale Vadi: “Servono misure di contrasto”

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La consigliera valdarnese del Partito democratico presenterà una interrogazione al Consiglio regionale, sugli sviluppi delle recenti indagini della Dda di Napoli che hanno coinvolto anche imprese valdarnesi. “Per contrastare la diffusione del fenomeno, servono anche nuove strategie. Su questo condivido l’appello arrivato da Libera Valdarno”

Arriverà anche sui tavoli del Consiglio regionale della Toscana, l'indagine della Dda di Napoli che ha coinvolto il Valdarno. La questione delle infiltrazioni mafiose, infatti, è al centro di una interrogazione che ha presentato la consigliera valdarnese del Pd Valentina Vadi, nella quale si chiede alla giunta toscana "quali misure intenda mettere in atto, nel rispetto alle proprie competenze, al fine di implementare le misure già efficacemente attivate in questi anni con lo scopo di contrastare e prevenire il fenomeno dell’infiltrazione mafiosa nei territori regionali e in modo da dare una risposta valida e persuasiva, anche attraverso la costante diffusione della cultura della legalità". 

Una interrogazione che parte proprio dalle ultime vicende di cronaca, indagini che hanno portato alla luce infiltrazioni mafiose nel Valdarno. "Indagini e cronache recenti . spiega Vadi – ci dicono che la Toscana non può essere considerata indenne dall’azione della criminalità organizzata, soprattutto in ambito economico. Il recente sequestro di quote di due società edili con sede a Figline, partecipate o controllate direttamente da esponenti di famiglie mafiose, con l’accusa di aver fatto diversi investimenti immobiliari nella zona compresa tra Arezzo, Reggello e la stessa Figline, conferma questa tesi".

La consigliera ricorda alcuni dei dettagli emersi dall'inchiesta: "Si parla di un’indagine per associazione mafiosa finalizzata al riciclaggio e intestazione fittizia di beni: in particolare dal 2002 al 2011 le imprese avrebbero acquistato terreni per quasi due milioni e mezzo di euro, e venduto terreni e unità abitative per circa 8,5 milioni, ottenendo mutui agevolati da parte di istituti di credito per circa 9,5 milioni. Gli episodi del Valdarno testimoniano l’avanzare del fenomeno delle infiltrazioni mafiose nei territori toscani, con maggior incidenza in quelli periferici, nei quali spesso si evidenziano forti elementi di disagio quali la pratica dell’usura e del gioco d’azzardo, cioè di realtà in grado di agevolare il riciclo di denaro sporco".

L'indagine che disegna il Valdarno come 'lavatrice' dei soldi sporchi della camorra, ma anche altri fenomeni preoccupanti, come l'usura e il gioco d'azzardo, sono insomma campanelli d'allarme da non sottovalutare. "È necessario contrastare con fermezza questa avanzata, mettendo in atto anche nuove strategie e svolgendo comunque un’intensa azione di controllo su tutte quelle operazioni che possono essere utilizzate ai fini del riciclaggio del denaro da parte delle associazione criminali. In questo senso è da raccogliere e condividere l’appello lanciato recentemente dal coordinamento di “Libera” Valdarno, rinsaldando un fronte comune tra istituzioni, associazioni, categorie sociali e cittadini".

Tra i provvedimenti già adottati dalla Regione Toscana, ricorda la consigliera, c'è la legge del 1999 per la diffusione di una cultura di educazione alla legalità e di lotta alle mafie; l'Osservatorio sui beni confiscati alla criminalità organizzata; i “bandi legalità 2017” con cui la Regione sostiene progetti di educazione alla legalità rivolti ai giovani insieme con le associazioni del terzo settore. "E nel recente Programma regionale di sviluppo, nel progetto “Legalità e sicurezza”, abbiamo ribadito l’impegno a promuovere la cultura di legalità e la sensibilizzazione contro la criminalità organizzata, proseguendo le attività di coordinamento del Tavolo della rete delle azioni per la legalità Toscana composto dalle istituzioni locali e dalle associazioni".

"Il prossimo 11 dicembre – conclude Valentina Vadi – ci sarà a Firenze l’annuale presentazione dei dati sulla criminalità organizzata in Toscana: sarà certamente un’occasione utile per rilanciare misure e azioni concrete di contrasto al fenomeno". 

 

Glenda Venturini
Glenda Venturini
Capo redattore

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