24, Dicembre, 2024

Camorra in Valdarno, l’appello di Libera. “Il nostro territorio prenda coscienza che le infiltrazioni mafiose sono realtà”

Articoli correlati

In Vetrina

Più lette

In Vetrina

All’indomani dei sequestri nell’ambito di una operazione della Dda di Napoli nei confronti del clan Mallardo, il presidio valdarnese dell’associazione Libera commenta: “Lo ripetiamo da tempo, il fenomeno delle infiltrazioni mafiose in Valdarno esiste e tutti, ad iniziare dalle istituzioni e dal mondo imprenditoriale, devono iniziare a farci i conti”

Due società immobiliari valdarnesi sotto sequestro insieme ad alcuni appartamenti di cui avevano gestito le compravendite; due soci valdarnesi iscritti nel registro degli indagati. Così l'indagine della Dda di Napoli sul clan Mallardo, che ha portato tra l'altro all'esecuzione di 19 arresti e al sequestro di beni per complessivi 50 milioni di euro, è arrivata in Valdarno. 

Una presenza ormai accertata, quella di infiltrazioni mafiose nel territorio valdarnese. Tanto che il presidio locale di Libera, l'associazione che si batte contro le mafie e per la legalità, oggi sottolinea: "Lo andiamo ripetendo da tempo, sulla stampa, negli incontri che abbiamo organizzato negli scorsi mesi: e alcune indagini in corso sul nostro territorio ne erano una dimostrazione chiara. Con i sequestri di immobili tra Reggello e Montevarchi (25 in tutto, 9 a Reggello e 16 a Montevarchi) appare in tutta la sua evidenza, ancora una volta, che il fenomeno delle infiltrazioni mafiose in Valdarno esiste". 

Non solo: Libera Valdarno fa appello al tessuto sociale, produttivo e istituzionale affinché se ne prenda piena coscienza. "Tutti, ad iniziare dalle istituzioni e dal mondo imprenditoriale locale, devono iniziare a farci i conti. Un territorio dove si giocano decine e decine di milioni in gioco d’azzardo, dove è forte il fenomeno dell’usura, dove forte è l’attività imprenditoriale, sta diventando un luogo dove le mafie fanno affari, perché hanno necessità di riciclare denaro sporco proveniente da affari illeciti, magari comprando immobili e terreni. La società civile, le amministrazioni comunali, le associazioni di categoria, il tessuto sociale delle nostre comunità deve avvertire il campanello di allarme che suona anche in Valdarno per reagire e trovare le giuste contromisure".

"Chi è chiamato ad amministrare il bene comune – sottolinea Libera – deve saper leggere quanto accade nel suo territorio e mettere in atto strategie che possano salvaguardare le proprie comunità da chi, piano piano, in silenzio, cerca di espropriare la sana attività economica, introducendo capitali illeciti e modalità di tipo mafioso. Questo è il momento di intervenire con decisione, per limitare la diffusione di questi fenomeni".

Atti concreti per prevenire e fermare in tempo fenomeni di infiltrazione mafiose: è quello che chiede Libera Valdarno. "Chiediamo ai Sindaci del Valdarno di impegnarsi e di mettere in atto una seria politica di prevenzione e contrasto su questi fenomeni, anche con l’aiuto di associazioni quali Avviso pubblico, per dare una risposta efficacie e competente. Noi come Libera siamo pronti a collaborare, sostenere e monitorare, affinché l’azione congiunta, delle amministrazioni e della società civile, possa portare a maggiori frutti. Le forze dell’ordine e la magistratura stanno facendo il loro dovere, ma da sole non bastano per evitare che fatti, come quelli accaduti in questi giorni, possano ripetersi". 

Il 13 novembre a Firenze e il 14 novembre a Siena si svolgerà un corso di formazione sul tema delle infiltrazioni mafiose negli appalti pubblici organizzato da Anci, Avviso Pubblico e Libera per affrontare questi temi. "Dopo gli ultimi fatti, risulta sempre più importante che le nostre amministrazioni locali partecipino a questa iniziativa, potrebbe essere anche il momento per metterne in moto altre del genere anche in Valdarno", conclude il presidio valdarnese dell'associazione.

Glenda Venturini
Glenda Venturini
Capo redattore

Articoli correlati