Taglio del nastro per il nuovo Archivio Digitale della Memoria di San Pancrazio, il progetto finanziato dal Fondo Italo-tedesco per costituire una comune cultura della memoria storica per le vittime degli eccidi nazisti
Inaugurato ufficialmente il nuovo Archivio Digitale della Memoria di San Pancrazio, il progetto finanziato dal Fondo Italo-tedesco per costituire una comune cultura della memoria storica per le vittime degli eccidi nazisti avvenuti in Italia nell'estate del 1944. La mattina è iniziata con l'annuale Marcia della Pace da Civitella a San Pancrazio, accompagnata anche dai ragazzi delle scuole.
Dopo l'arrivo, i saluti e i ringraziamenti ufficiali del sindaco di Bucine Pietro Tanzini, affiancato da Christin Furtwangler dell'ambasciata della Repubblica Federale di Germania a Roma e da Vincenzo Russo Spena, in rappresentanza del Ministero degli Affari Esteri e della cooperazione internazionale.
Grazie al finanziamento, è stato possibile catalogare, digitalizzare e inserire in rete con apposito software la numerosa documentazione sull’eccidio di San Pancrazio. Tra questi le testimonianze raccolte nel corso degli anni fin dalle prime indagini, fotografie storiche, filmati d’epoca, relazioni di inchiesta e materiale prodotto e raccolto in occasione del processo istruito dalla procura Militare di La Spezia, al fine di preservarlo e renderlo fruibile a studiosi, studenti e turisti.
Il primo cittadino di Bucine ha ringraziato le amministrazioni comunali precedenti e tutti coloro che hanno contribuito alla realizzazione del progetto, che ha iniziato il proprio cammino già nel 2008. "Onora l'impegno di due nazioni che a 71 anni da quei tragici eventi vogliono ricordare che l'unica prospettiva per questo nostro mondo è la pace, anche attraverso il ricordo di eventi così tragici, per il valore della memoria storica per la nostra comunità".
"Una marcia sulle tracce della sofferenza, attraverso luoghi dove avvenuti tragici eventi per mano nazista. Il ricordo trasmette ancora oggi vergogna e dolore", ha commentato Christin Furtwangler. "Un progetto che nasce dalla collaborazione tra i Ministeri degli Esteri italiano e tedesco e sull'impegno dei due governi per costituire un percorso di cultura della memoria delle vittime, come sottolineato da due ministri l'anno scorso a Civitella. Obiettivo è preservare la memoria verso le nuove generazioni per mantenere vivo il ricordo e non compiere di nuovo tali errori", ha aggiunto Vincenzo Russo Spena.
Il lungo processo che ha portato al progetto condiviso tra le due nazioni è partito dalla sentenza della Corte Internazionale dell’Aja che a febbraio 2012 ha negato i rimborsi alle singole vittime degli eccidi compiuti in alcune località dell’Italia nell’estate del 1944. Allo stesso tempo, però, non escludeva progetti di sostegno al paese e alla comunità e sottolineava l’auspicio di arrivare a una forma d’intesa e riconoscimento ufficiale da parte della Germania delle proprie responsabilità storiche nei confronti delle vittime delle stragi, tra cui quella avvenuta a San Pancrazio il 29 giugno 1944.
Il tavolo di confronto e di lavoro ha visto protagoniste Italia e Germania per quasi due anni, con i comuni di Bucine e Civitella tra quelli capofila ammessi agli incontri istituzionali insieme a Sant’Anna di Stazzema e Marzabotto. Ultima tappa in ordine di tempo di questo cammino di collaborazione bilaterale è stata la richiesta di perdono da parte del Ministro degli Esteri tedesco Frank-Walter Steinmeier lo scorso luglio, in occasione delle celebrazioni per i 70 anni dalle stragi nazifasciste: dure parole di condanna sono state espresse durante la sua visita a Civitella.
Adesso l'Archivio Digitale è ospitato dentro a un Museo della Memoria di San Pancrazio rinnovato da un punto di vista tecnologico ed espositivo.