Pochi giorni prima di Natale, la giunta di Loro Ciuffenna ha approvato all’unanimità un ordine del giorno in merito all’Imu sui terreni agricoli, criticando il decreto che ha portato a un nuovo calcolo delle esenzioni considerando tre fasce altimetriche delle sedi dei comuni di riferimento
La giunta di Loro Ciuffenna, guidata dal sindaco Moreno Botti, ha approvato all’unanimità un ordine del giorno sull’Imu per i terreni agricoli, esprimendo i propri dubbi e la necessità di revisione, dopo che il decreto dei primi di dicembre ha cambiato i termini per l’applicazione dell’esenzione dell’imposta, in base alle fasce altimetriche dei comuni.
Nella delibera di giunta, datata 23 dicembre, si sottolinea la necessità di avviare un percorso tra Governo e istituzioni per individuare un diverso metodo di individuazione delle zone montane e collinari esenti da Imu, con la scadenza del 26 gennaio troppo vicina. “Solo 1578 comuni fruiranno dell’esenzione totale rispetto ai 3524 attuali”.
“Non si può riferirsi alla solo altimetria come strumento di selezione dei comuni montani esenti da Imu, perché vi sono altri fattori quali l’orografia, il deficit infrastrutturale, la densità di popolazione, riconosciuti anche a livello europeo”, si legge nel documento.
Inoltre, il governo di Loro Ciuffenna sostiene l’impossibilità di approvare tale decreto con così ristretto preavviso, anche in considerazione della difficile situazione economica che sta vivendo il settore agricolo.
Per questo si unisce a coloro che chiedono al Governo di sospendere l’attuazione del decreto sulla rimodulazione dell’esenzione, per attivare un tavolo di confronto con gli enti locali e le associazioni di rappresentanza, come Anci e Uncem, avviando anche “l’iter per un disegno di legge che riconosca l’importanza della ricomposizione fondiaria, aggiornando il catasto, sull’esempio di quanto fatto in altri Paesi dell’Unione Europea”.
“Riconoscere, tramite apposite leggi, l’attività agricola anche non professionale” – si legge nella conclusione della delibera – “Nonché la gestione forestale attiva come forma di tutela, protezione, difesa delle aree montane del Paese a vantaggio dell’intero territorio italiano, secondo quanto sancito nella Costituzione, in particolare all’articolo 44”.
Nei giorni scorsi anche il consigliere di minoranza Marco Parolai aveva espresso la propria posizione contraria all'imposta e ai nuovi limiti di esenzione, chiedendo di trovare al più presto una soluzione, anche con la collaborazione di forze politiche diverse.