04, Novembre, 2024

“Imu sui terreni agricoli, tassa ingiusta: necessaria una soluzione a breve”. La posizione congiunta dei consiglieri Bonaccini e Parolai

Articoli correlati

In Vetrina

Più lette

In Vetrina

I due consiglieri, rispettivamente di Terranuova e Loro Ciuffenna, hanno esortato le amministrazioni a intervenire al più presto con una soluzione. Resta l’attesa per la conferma o meno della sospensione dell’imposta da parte del Tar, prevista per il 21 gennaio, cinque giorni prima della scadenza per il pagamento

“Trovare una soluzione al più presto”: questa la posizione dei consiglieri Marco Parolai (Loro Ciuffenna) e Marco Bonaccini (Terranuova) in merito all’Imu per i terreni agricoli montani. “Fin troppo spesso, in questi ultimi anni, quando nel nostro paese cambia qualcosa, cambia in peggio: il decreto interministeriale del 28 novembre 2014 rimodula l’applicazione dell’esenzione della suddetta imposta, in attuazione di quanto previsto dal decreto 66 del 2014”.
 
Cosa cambia quindi? Fino all’anno scorso i comuni erano classificati tenendo conto delle caratteristiche del territorio e quelli localizzati in zona montana erano esentati dal pagamento dell’imposta. “Adesso non si considera il singolo terreno, ma la posizione geografica della sede comunale, dimenticando (o forse no) di come spesso i locali dell’amministrazione siano situati nei centri abitati”, si legge nel comunicato congiunto dei due consiglieri, che hanno portato l’esempio dei due comuni di riferimento.

“Loro Ciuffenna si trova nella posizione di mezzo, con la sede comunale situata tra i 281 e i 600 metri s.l.m. In questo caso il decreto prevede esenzione per i contribuenti che hanno la qualifica di Coltivatori Diretti e Imprenditori Agricoli iscritti alla previdenza agricola, ma non la prevede per i privati cittadini che semplicemente coltivano i propri terreni“ – spiegano Bonaccini e Parolai – “Siamo lieti della presa di posizione critica dell’amministrazione locale, nella persona del sindaco Moreno Botti, nei confronti di questa iniquità, ma alle parole devono seguire i fatti, la scadenza si avvicina e ancora non abbiamo notizia siano stati presi provvedimenti da questo punto di vista”. 

La situazione di Terranuova Bracciolini, invece, vede il comune come uno di quelli che pagherà per intero la tassa avendo la sede del municipio al di sotto dei 281m s.l.m., con un territorio in realtà per buona parte collinare. “Alla nostra interrogazione orale in consiglio, il sindaco Sergio Chienni si è dichiarato contrario per una tassa che ritiene ingiusta e sbagliata, che colpirebbe, oltre tantissimi piccoli proprietari, anche coltivatori diretti ed aziende agricole già duramente messe alla prova dalla situazione economica generale e dal livello altissimo di tassazione su tutti i livelli. Inoltre è auspicabile che l'associazione dei comuni regionale pubblicamente chieda al governo di cancellare questa tassa, prendendo un posizione netta e pubblica considerato che Chienni è Vicepresidente dell'ANCI Toscana”.
 
Due le interrogazioni presentate nei rispettivi consigli comunali con le quali Bonaccini e Parolai chiedono di trovare una soluzione nel minor tempo possibile, come è avvenuto a Fivizzano (Massa Carrara), che ha spostato la propria sede legale sopra i 600 metri aggirando quindi la nuova normativa, e di Pergola (Pesaro/Urbino), che ha impugnato il decreto di fronte al TAR e alla Corte Costituzionale.
 
“Un’altra soluzione potrebbe essere quella di introdurre forme di agevolazioni compensative nei confronti dei cittadini” – proseguono i due consiglieri di Loro e Terranuova – “In un periodo difficile dal punto di vista economico si sceglie di aggravare ulteriormente la pressione fiscale in un settore, quello dell’agricoltura, che da anni si trova in crisi profonda. Persone che appena tre mesi fa non dovevano pagare niente si troveranno, al termine di questo mese, ad aprire un portafoglio già sufficientemente violato da chi malamente ci governa”.

Parolai e Bonaccini esortano le rispettive amministrazioni a intervenire: “In ogni caso qualcosa deve essere fatto e deve essere fatto in fretta. Noi ovviamente ci mettiamo a disposizione nel caso in cui sia richiesto il nostro aiuto, nella speranza di evitare una tassa ingiusta a chi giustamente mai l’aveva pagata”.

La scadenza del pagamento sarebbe fissata per il 26 gennaio, ma una speranza potrebbe venire dalla sentenza definitiva dell’udienza collegiale del Tar Lazio, prevista per il 21, che dovrà esprimersi definitivamente sulla conferma o meno della sospensione di questa imposta, decisa alla vigilia di Natale.
 

Articoli correlati