25, Aprile, 2024

Il virus della lingua blu è arrivato anche in un allevamento di Cavriglia. La Asl assicura: ” Non è pericoloso per l’uomo”

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A causa della malattia infettiva all’interno di Autumnia a Figline non erano presenti ovini e bovini. La malattia infettiva causata dalla puntura dei moscerini ematofagi si trasmette tra animali. Tre gli allevamenti di Arezzo, Cortona e Cavriglia messi sotto sequestro cautelativo

Il virus della lingua blu, malattia infettiva trasmessa dalla puntura del moscerino ematofago, è arrivato anche nell'aretino e in Valdarno. 15 le pecore morte in allevamenti di Cavriglia, Arezzo e Cortona adesso messi sotto sequestro cautelativo. La Asl8 assicura: "Nessun pericolo per l'uomo. Sono recettivi esclusivamente i ruminati, ed in particolare le pecore". 

La malattia prende il nome dal colore che assume la lingua degli animali colpiti. ll nome originale è quello di febbre catarrale maligna e si trasmette ad alcuni tipi di animali, e non all'uomo, esclusivamente attraverso le punture dei moscerini ematofagi del genere Culicoides.

"Una volta considerata esotica e confinata in ambiti a noi lontani (Africa, regioni asiatiche oltre che diversi paesi dell'America Latina) – fanno sapere dalla Asl8 –  da alcuni anni ha iniziato a manifestarsi sporadicamente anche in Italia, coinvolgendo inizialmente le sole isole, ma finendo poi con il dilagare progressivamente in tutto il territorio nazionale. Le ultime zone raggiunte dal virus Bluetongue sono Marche, Lazio, e le province toscane di Grosseto, Livorno, Pisa e Siena".

"Venendo trasmessa da insetti vettori e con possibilità dunque di trasmissione ad ampio raggio, il Ministero della Salute ha previsto, in linea con le Direttive Europee, una serie di attività preventive alla sua diffusione, che contemplano la definizione di vaste aree soggette a restrizione, di norma individuate in interi territori provinciali".

Proprio a causa del virus a Figline non erano presenti per precauzione, ad Autumnia, ovini e bovini.

Il servizio veterinario della Asl ha già inviato le pecore morte negli allevamenti di Cavriglia e dell'aretino ad appositi istituti per le analisi del caso e per avere la conferma che si tratti di questa malattia. I tre allevamenti sono stati posti sotto sequestro cautelativo per trenta giorni. Sotto osservazione è anche un'area che comprende un territorio entro i 4 chilometri di raggio dagli allevamenti.

Il Ministero della salute e la Regione Toscana hanno già emesso le disposizioni del caso e si preparano ad attuare un piano di ermergenza sanitaria. Per questo i servizi veterinari della Asl8 sono impegnati a fronteggiare la situazione con azioni di monitoraggio ambientale sui vettori, indagini epidemiologiche e sierologiche sugli animali sentinella, visite cliniche sulle greggi a rischio di infezione. 

"Le aree interessate dall'infezione diventano pertanto oggetto di limitazioni importanti, con forte condizionamento delle movimentazioni degli animali sensibili e di una serie di altre attività connesse alla zootecnia, che finiscono per coinvolgere in vario modo allevatori, operatori commerciali e tutti coloro che operano nel settore ed infatti ad oggi non è più possibile spostare animali non vaccinati se non attraverso deroghe specifiche: da qui l'invito a chiunque abbia interessi in proposito ad informarsi presso i Servizi Veterinari ASL sull'evoluzione della situazione, sulle limitazioni in essere e sugli adempimenti da rispettare".

 

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