Nelle settimane passate Città Metropolitana, Regione e Comuni hanno trovato l’intesa per il secondo ponte sull’Arno. Ma non quello di Figline: l’opera sorgerà tra Signa e Lastra a Signa. L’ira di Maurizio Da Re: “Il secondo ponte in Valdarno è necessario, ma il nostro territorio non conta niente. Qualcuno ha più santi in paradiso di noi”.
“Contiamo meno dei Comuni della Piana e così il ponte sull’Arno si farà ma non a Figline: a Lastra a Signa”. E’ un commento amaro quello di Maurizio Da Re, portavoce del Comitato Pendolari che più volte negli ultimi anni ha rilanciato sulla questione secondo ponte e che adesso punta l'indice sulla rappresentatività all'interno della città metropolitana .
Del resto l’opera è fondamentale anche per i pendolari. Ma dopo il concorso di idee a livello euopeo per la progettazione, con tanto di promesse di realizzazione, l’iter burocratico si è completamente bloccato. La Regione più volte ha sottolineato di non aver ricevuto né progetti né richieste di finanziamento. Ed infatti nei vari atti di programmazione regionali il secondo ponte di Figline e Incisa non viene mai citato.
Invece “nelle scorse settimane – rende noto Maurizio Da Re – Regione, la nuova Città Metropolitana ed i Comuni interessati hanno siglato l’accordo per la realizzazione del nuovo ponte sul fiume Arno e relativi collegamenti viari fra lo svincolo della FiPiLi di Lastra a Signa, sui territori di Lastra a Signa e Scandicci, e la località Indicatore, all’intersezione tra la SR 66 e la SR 325, nei comuni di Signa e Campi Bisenzio”.
“Qualcuno ovviamente ha più santi in paradiso dei Comuni valdarnesi. Scandicci, Lastra a Signa e Campi Bisenzio pesano più di noi evidentemente, anche perché nessuna amministrazione ha mai fatto la voce grossa per il secondo ponte” sottolinea il portavoce del comitato pendolari.
“Viene da domandarsi dove fossero i consiglieri regionali del Valdarno negli anni passati, così come i consiglieri di maggioranza e gli assessori della vecchia Provincia. Ed i parlamentari del Pd cosa dicono in merito al secondo ponte di Figline?” si domanda il portavoce che in conclusione rilancia, con un invito anche agli amministratori a farsi sentire: “Le ormai imminenti elezioni regionali potrebbe essere un'occasione, forse l'ultima, per strappare impegni e finanziamenti reali per quest’opera tanto richiesta”.