Abolite per legge le “opere di compensazione”, con il progetto della Terza corsia fra Incisa e Valdarno la società Autostrade potrà farsi carico di lavori che migliorino l’accessibilità ai caselli autostradali. “Per noi il secondo ponte sull’Arno, collegamento con la riva destra d’Arno, è necessario e fondamentale per questo scopo”, sottolinea la sindaca Mugnai. E alla richiesta si associa anche il sindaco di Reggello Benucci
"Chiederemo che la società Autostrade si faccia carico dell'onere per la realizzazione del secondo ponte sull'Arno di Figline". La sindaca Giulia Mugnai è netta: quell'opera serve al territorio, e l'occasione costituita dalla presentazione del progetto definitivo della terza corsia dell'A1 nel tratto fra i caselli di Incisa Reggello e Valdarno, avvenuta pochi giorni fa in Regione, è la chance per ottenere il secondo ponte.
Non sarà un passaggio semplice né automatico, comunque. Le cosiddette "opere di compensazione", che costituivano una sorta di obbligo a carico della società quando andava a realizzare opere con un impatto sui territori comunali, sono state abolite per legge da pochi anni. In altri termini: Autostrade non è (più) costretta a realizzare opere di compensazione ritenute prioritarie da quei comuni su cui passa la terza corsia.
L'opportunità, però, resta: perché possono essere realizzate, nel contesto della costruzione della terza corsia autostradale, opere che siano considerate strategiche per facilitare l'accesso ai caselli. "E da questo punto di vista – spiega Giulia Mugnai – per noi non c'è alcun dubbio: il secondo ponte sull'Arno è un'opera essenziale per migliorare la viabilità da e per il casello A1 di Incisa Reggello".
"Consideriamo, infatti, che il nostro comune si sta facendo carico di completare la Variantina in riva sinistra a Figline, già in parte costruita; e che la Regione sta operando per realizzare la Variante alla Sr69 in riva destra, nel tratto del Valdarno fiorentino. Ecco, se queste due opere non verranno mai collegate dal secondo ponte, tutto il traffico rimarrà comunque incolonnato sulle due sponde, fino al collo di bottiglia dell'unico ponte a Matassino, oppure andando a intasare la viabilità del centro urbano di Incisa o Figline. Insomma, per un figlinese potrebbe essere paradossalmente più veloce andare a prendere l'autostrada al casello di Valdarno", commenta Giulia Mugnai.
Insomma, anche se di opere di compensazione non si parla più, il comune è pronto a presentare richiesta perché il secondo ponte sia ammesso come priorità: "Combatteremo in tutte le sedi", ha aggiunto la prima cittadina, auspicando che la politica anche ai livelli istituzionali superiori sostenga questa richiesta che viene dal territorio. Il secondo ponte sull'Arno, secondo le stime, costerebbe intorno ai 10 milioni di euro; la società Autostrade ne investirà ben 400 invece per la costruzione della terza corsia nel tratto fra i caselli di Incisa Reggello e di Valdarno.
E in questa battaglia il fronte del Valdarno fiorentino si muove compatto, come conferma il sindaco di Reggello, Cristiano Benucci: "La terza corsia dell'A1 è un'opera importante ma anche molto impattante sul territorio, e anche per questo chiederemo che si operi per un miglioramento dell'accesso al casello di Incisa Reggello. Un miglioramento che a nostro avviso è rappresentato proprio dal secondo ponte sull'Arno, una vera necessità per questo territorio", ha concluso.