05, Maggio, 2024

Il Comitato Chernobyl compie vent’anni, dedicati all’ospitalità di bambini bielorussi. “Così ne abbiamo già accolti 300”

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Nell’aprile del 1986 il più grave incidente mai registrato in una centrale nucleare. Dieci anni dopo a Montevarchi fu fondato il Comitato, che da allora non ha mai smesso di operare: “Ogni anno accogliamo bambini di Slavgorod per un mese, contribuendo a rafforzare le loro difese immunitarie e stringere legami culturali e sociali”, spiega il presidente Mauro Valeri

Era il 26 aprile del 1986 quando nella centrale nucleare di Chernobyl, in Ucraina ma al confine con la Bielorussia, si verificò il più grande disastro nucleare mai registrato prima. Il rilascio di radiazioni contaminò decine di migliaia di chilometri quadrati di territorio, ma la concentrazione maggiore fu registrata ovviamente nelle zone più vicine al reattore esploso. 

Da allora sono passati trent'anni, ma ancora oggi si registrano effetti delle contaminazioni nella popolazione esposta. Per questo da anni esistono progetti di accoglienza di bambini bielorussi che, seppur per brevi periodi di tempo, possono trascorrere del tempo lontani dal territorio in cui ancora si registrano contaminazioni. Uno di questi opera in Valdarno da venti anni. 

Nel 1996, infatti, fu fondato il Comitato Progetto Chernobyl Montevarchi, che da allora ha continuato costante la sua attività di accoglienza. Tanto che ha già ospitato trecento bambini, come spiega Mauro Valeri, Presidente del Comitato. "Quest’anno ricorre il 30esimo anniversario della catastrofe di Chernobyl: il peggior disastro con cui il genere umano si sia mai dovuto confrontare, legato all’incapacità dell’uomo di evitare problemi che apparentemente piccoli possano tramutarsi in disastri in scala mondiale, mettendo in gioco il futuro dell’umanità. Sta a tutti noi cogliere questo segno per evitare nel futuro il ripetersi di tali sciagure".

"Nel 1996 – ricorda Valeri – anche Montevarchi  si mobilitò per aiutare i Paesi maggiormente colpiti dalle radiazioni nucleari. Il Comitato Progetto Cernobyl iniziò ad aiutare i bambini di Slavgorod, una cittadina della Bielorussia situata a poche centinaia di chilometri dalla centrale nucleare di  Cernobyl. Bambini di un’età compresa tra 8 e 10 anni che dal 1996 trascorrono una vacanza di circa un mese in Valdarno: ad oggi sono stati ospitati circa 300 bambini, il progetto è sempre attuale, quest’anno saranno ospitati 15 bambini".

"Far trascorrere a questi bambini un mese lontano da radiazioni – spiega il presidente del Comitato – significa rafforzare le loro difese immunitarie, ma il beneficio non è solo terapeutico: la vacanza diventa per loro e per noi uno scambio culturale e di “contaminazione” sociale significativo. Tutto questo è possibile grazie alle famiglie ospitanti, all’Amministrazione comunale e a tutti quelli, e sono tanti, che aiutano il Comitato". 
 

Glenda Venturini
Glenda Venturini
Capo redattore

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