29, Marzo, 2024

Il Centro, la chiusura dal 1 agosto. A Cascia striscione di protesta dei dipendenti: “Vergogna”. Avviata una raccolta firme

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Il 31 luglio sarà ufficialmente l’ultimo giorno di lavoro ai supermercati Il Centro, che dopo l’apertura della procedura fallimentare finiscono all’asta. Già da questa settimana non sarà più venduto il pane. I dipendenti del punto vendita di Cascia esprimono tutta la loro rabbia con uno striscione. Intanto è stata lanciata una raccolta firme “contro la chiusura del supermercato”. Piero Giunti, capogruppo del Pd: “Estate triste per il nostro territorio”.

"Vergogna: da agosto un paese senza supermercato e i dipendenti senza lavoro". Poche parole che esprimono tutta la rabbia dei dipendenti del punto vendita Il Centro di Cascia di Reggello. Qui, come in tutti gli altri supermercati della catena, i giorni sono ormai contati: le porte si chiuderanno per l'ultima volta il 31 di luglio.

La società proprietaria della catena di minimarket e piccoli supermercati, 18 in tutto di cui 3 in Valdarno, a Cascia, Castelfranco e Pian di Scò, è finita sotto il controllo di un curatore fallimentare. E dopo aver provveduto alla vendita delle scorte, sarà messa all'asta. Per questo, tra l'altro, già da questa settimana non sarà in vendita il pane fresco. 

Intanto è stata lanciata una petizione popolare, pubblicata su facebook dal capogruppo del Pd Piero Giunti che sottolinea: "Questa è un'estate proprio brutta per il nostro territorio. “La chiusura dei negozi commerciali "Il Centro" oltre a essere un serio problema occupazionale per i tanti lavoratori dei punti vendita sparsi sul nostro territorio, assume anche un serio carattere sociale, in quanto venendo meno il punto vendita di Reggello ( che tra l'altro è il centro commerciale più importante per grandezza e numero di dipendenti), la frazione di Cascia, si troverebbe priva di negozi alimentari, creando di fatto disagi per tutte quelle persone che non hanno mezzi per spostarsi". 

“Esprimo la mia solidarietà ai lavoratori e il mio pieno sostegno alla vertenza in atto dalle OO.SS e RSU – prosegue Giunti – perché si deve capire che il fallimento non è solo un problema di bilancio, ma che dietro a quei numeri ci sono dei nomi, delle persone, delle famiglie che stanno rischiando di perdere il lavoro, e con loro un’intera comunità diventerà più povera- Non possiamo restare indifferenti a questo spettacolo, dobbiamo attivarci per sostenere e aiutare i lavoratori del Centro nella raccolta firme”. 

Per i dipendenti poche certezze. Molto dipenderà, comunque, dall'esito dell'asta di vendita: se si presenterà qualcuno interessato all'acquisto della catena di supermercati, probabilmente sarà possibile aprire un tavolo per discutere di eventuali riassorbimenti degli attuali dipendenti. Ma oggi è difficile prevedere come andrà. 

Glenda Venturini
Glenda Venturini
Capo redattore

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