23, Novembre, 2024

Giudice di Pace e Difensore civico, il Consiglio riapre la pratica. “Si apra il confronto con gli altri comuni”

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Approvata una risoluzione con il favore di tutto il Consiglio comunale, dopo che il consigliere Grasso, ex sindaco, aveva presentato una mozione in merito. L’impegno è a tentare di riaprire il dialogo con gli altri comuni

È stato approvato all’unanimità, dal Consiglio comunale di Montevarchi, un documento che riapre all’ipotesi di confronto sul tema del Giudice di Pace, chiuso ormai da tre anni in Valdarno. Si tratta di un documento condiviso da tutti i capigruppo di maggioranza e opposizione, elaborato su proposta di Allegrucci dopo la presentazione di una mozione da parte del consigliere Grasso. Il documento ricorda che “ad oggi, non vi sono all’approvazione del Parlamento o nella produzione normativa del Governo ipotesi di riordino della geografia giudiziaria” e sottolinea “l’importanza di un ‘giudice di prossimità’ e della difesa civica”, e per questo impegna sindaco e giunta “a intraprendere, unitamente ai sindaci dei comuni limitrofi del Valdarno, un’azione di sensibilizzazione per ottenere il reinserimento del Comune di Montevarchi tra i comuni sede dell’ufficio del giudice di pace e per perseguire una difesa civica di vallata”.

Il dibattito era stato aperto dallo stesso Grasso, che era sindaco quando l’ufficio del Giudice di Pace fu chiuso. “Ho presentato la mozione, pur ricordando le difficoltà avute a suo tempo, due anni fa, per mettere d’accordo tutti i comuni per mantenere il Giudice di Pace. Il problema è la difficoltà di individuare personale per garantire l’apertura, ci siamo bloccati perché non riuscivamo a trovare persone disponibili già negli organici dei comuni, non potendo assumere. Alla fine, tutto si è bloccato. Oggi ci sono state modifiche legislative che hanno ampliato le competenze dei Giudici di Pace, in più con la nuova normativa sul personale c’è l’eventualità di pensare all’assunzione in convenzione di nuovo personale. Alla luce di questo ho deciso di presentare una mozione per capire se c’è l’interesse politico a parlarne”.

In merito è intervenuto anche il consigliere Camiciottoli di Avanti Montevarchi: “Se oggi il territorio non dispone più di quel presidio e di un utile servizio per i cittadini è anche responsabilità dello stesso Grasso oltre che degli altri sindaci valdarnesi, che non ritennero allora di spendersi per un obbiettivo comune. Ricordo lunghi dibattiti e il Consiglio comunale di Montevarchi che si spese all’unanimità, ricordo che nacque un Comitato e che furono prese molte iniziative anche grazie al lavoro dell’allora consigliere Gianluca Magini, ma poi tutto si fermò. Se L’amministrazione Chiassai vorrà spendersi per riaprire la partita con il ministero e riavere l’ufficio del Giudice di pace, restituendo a Montevarchi e al Valdarno un servizio, saremo convintamente dalla sua parte”.

Ai consiglieri è arrivata anche una nota del Comitato “Ora o mai più”, firmato dall’ex consigliere Magini, che si era battuto per il mantenimento del servizio. “La questione del ripristino dell'Ufficio del Giudice di Pace vide sempre uscire compatto il Consiglio Comunale di Montevarchi: maggioranza ed opposizione sull'argomento avevano sempre costantemente espresso una posizione univoca e incalzante nei confronti di Grasso. Una posizione compatta culminata con la predisposizione di tutte le delibere necessarie, il calcolo analitico di spese di personale e struttura, oltre alla redazione dello schema di convenzione da far sottoscrivere ai vari comuni del Valdarno. È mancata solo la volontà politica dei sindaci del Valdarno. Dispiace che il Valdarno abbia perduto, allora, una così grande occasione e, soprattutto, abbia perduto un così importante servizio per la comunità. Pertanto è nostra premura far sapere che il Comitato c’è, ed è disponibile a sostenere tutte le iniziative che l’Amministrazione comunale di Montevarchi vorrà promuovere al riguardo”. 

Glenda Venturini
Glenda Venturini
Capo redattore

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