28, Marzo, 2024

Francesco Sottili lascia il gruppo Pd in consiglio comunale

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“Non si vedono i risultati sperati della fusione dei Comuni, manca il rapporto con il territorio, a partire dal mondo associativo di Figline e Incisa Valdarno. Lascio il gruppo Pd di Figline e Incisa perché ritengo che si possa e si debba lavorare meglio rispetto a quanto fatto fino ad oggi”

Dopo l'ex presidente del consiglio Cristina Simoni, sfiduciata dalla maggioranza, anche il consigliere Pd Francesco Sottili si è dimesso dal gruppo consiliare di appartenenza.

"Ho cercato, anche durante l’ultimo periodo che ha visto la sfiducia della collega Cristina Simoni, del successivo ricorso vinto al TAR e dell’elezione del nuovo Presidente Sandro Sarri, di portare il consiglio ad un clima collaborativo, che avesse la politica al centro dei dibattiti dell’aula. Ho appreso dalla stampa che il Sindaco Giulia Mugnai ha deciso di non ricandidarsi per le prossime elezioni amministrative del 2019. La modalità non smentisce la gestione dei rapporti avuta negli ultimi anni. Nonostante le diversità di visioni ho sempre portato il massimo rispetto per il ruolo istituzionale, mi preme esprimere piena solidarietà e rammarico per alcuni commenti apparsi sui social network".

"Ritengo che sia necessario cambiare il modo di fare politica, il nostro territorio ha necessità di un cambio di passo. Per questo ho deciso, a malincuore, di distaccarmi dal gruppo Pd in Consiglio comunale".

Sottili continua: "Voglio però continuare il mio impegno: ritengo che occorra una nuova visione del territorio, che sappia ricucire le sue varie anime e le varie sensibilità, per elaborare nuove politiche inclusive. Non dobbiamo dimenticare di mantenere una costante attenzione alle aziende del nostro territorio, oggetto di continue sfide e che necessitano della massima collaborazione da parte delle istituzioni. È necessario che le politiche che riguardano famiglie e mondo associativo, vengano affrontati apertamente, con la massima partecipazione dei cittadini. Adoperiamoci in questi ultimi mesi di legislatura affinché si affrontino i temi legati ai centri storici ed all’economia locale. Occorre aprire una nuova fase, che deve essere obbligatoriamente definita attraverso confronti pubblici aperti, plurali, inclusivi, che ci consenta di non arrivare impreparati agli appuntamenti dei prossimi anni".

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