Il Ministero dello Sviluppo Economico seguirà la vicenda della Fimer, l’azienda con stabilimento a Terranuova la cui attuale situazione preoccupa sindacati e istituzioni per la poca chiarezza sulle prospettive future. Il Mise ha così accolto proprio le richieste arrivate durante l’incontro di questa mattina: oltre agli esponenti del Ministero erano presenti il Presidente di FIMER, la proprietà, Regione Toscana, il Sindaco di Terranuova, dove lo stabilimento ha sede, e le organizzazioni sindacali FIM, FIOM e UILM.
I sindacati e le istituzioni hanno rappresentato al Ministero gli elementi di criticità che li hanno indotti a promuovere un percorso presso il Ministero. In particolar modo, le difficoltà derivanti dalla carenza di liquidità, una contrazione nell’approvvigionamento dei componenti e dei servizi necessari al ciclo produttivo, la messa in cassa integrazione di un numero rilevante di addetti alla produzione, la mancata approvazione del bilancio e i ritardati pagamenti a terzisti e fornitori. “Tutte difficoltà che – si legge in una nota congiunta post-incontro – rendono impellente l’ingresso di nuovi investitori per porre in essere le condizioni che consentano una piena ripresa della produzione, in modo da dare risposte agli ordini dei clienti che ci sono. Infatti il settore del solar, grazie alla transizione ecologica, è in forte espansione. Si ritiene pertanto fondamentale che anche FIMER, come accade per i suoi competitor, si ponga nelle condizioni non solo di non contrarre il proprio fatturato ma anche di incrementarlo”.
Per quel che concerne la situazione finanziaria, il Presidente di Fimer durante l’incontro ha dichiarato che vi sono tre fondi interessati, due dei quali in fase molto avanzata di trattativa e che stanno lavorando perché si possa arrivare ad un pre-accordo o ad un accordo nel mese di dicembre, in modo tale da avere forti immissioni di cassa già nel mese di gennaio, cosa che consentirebbe la piena ripresa della produzione a febbraio-marzo.
Sindacati ed Istituzioni hanno chiesto, appunto, che il Ministero dello Sviluppo Economico svolga una funzione di controllo e monitoraggio in modo tale da assicurare che si tratti di investitori idonei non solo a garantire la necessaria solidità finanziaria ma anche la piena occupazione. Il Ministero ha accolto la richiesta facendosi garante delle istanze presentate e pertanto la proprietà gli fornirà tutte le informazioni necessarie su investitori, condizioni di ingresso e piano industriale.
“Restano invece elementi di incertezza sui tempi di approvazione del bilancio, che rappresenta un elemento di indispensabile chiarezza. Le motivazioni addotte dal Presidente sull’ancora mancata approvazione sono state ritenute insufficienti da Sindacati e Comune”, si legge nella nota. Sulla questione dei fornitori e dei terzisti dell’indotto valdarnese, la proprietà ha preso l’impegno di effettuare a breve i pagamenti sullo scaduto, così come era stato sollecitato da tutti i Sindaci del Valdarno.