20, Aprile, 2024

Fimer, fumata nera. L’azienda chiede altri 60 giorni di tempo. I sindacati e le Istituzioni non ci stanno

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Assemblea dei sindacati e dei lavoratori davanti ai cancelli della Fimer di Terranuova: l’azienda non presenta l’investitore al quale affidare l’esclusiva, parla in tutto di 4 Fondi interessati allo stabilimento ma chiede 60 giorni di tempo al Tribunale di Arezzo per vagliare e decidere. Se il Tribunale non dovesse accettare La Fimer si avvierebbe verso l’amministrazione straordinaria oppure il fallimento. Sindacati ed Istituzioni non ci stanno e pensano alle iniziative da intraprendere. La Fim Cisl punta l’indice verso il Ministero.

Ilaria Paoletti; Fim Cisl:L’incontro con il Ministero non solo non ha rispettato le nostre aspettative ma ci viene anche proposto uno scenario per l’ennesima volta diverso rispetto a due settimane fa. Quello infatti che ci dice la proprietà che ad oggi ha sempre le due offerte che aveva da due settimane, più un’altra offerta sempre da un Fondo ed una manifestazione d’interesse: sarebbero 4 i soggetti interessati a questa azienda. La Fimer però dice anche per arrivare ad un’esclusiva ha bisogno di ulteriore tempo. Per noi poteva essere sostenibile due o tre giorni al massimo una settimana per arrivare poi alla decisione finale. In realtà ha bisogno di altri 60 giorni e chiederà la proroga al Tribunale di Arezzo per portare avanti, insieme a chi si è presentato, un piano di risanamento del debito per portarlo il 29 giugno al Tribunale perchè possa autorizzare un eventuale concordato. Lo scenario è completamente diverso e soprattutto non accettato da noi organizzazioni sindacali perchè anche chi decide di investire da qui a 60 giorni potrebbe trovarsi davanti una realtà aziendale completamente diversa da quella che abbiamo oggi. Già ci sono tantissime professionalità che stanno uscendo, una continuità produttiva che non si è più in grado di garantire, e poi la proprietà dà per scontato che al termine dei 120 giorni, fine aprile-fine maggio, il Tribunale di Arezzo concederà la proroga. Se il Tribunale non la dovesse concedere sarà amministrazione straordinaria o fallimento. Chiederemo quindi ai lavoratori di continuare le iniziative prima di tutto con il Tribunale di Arezzo perchè ci dia questi 60 giorni. Poi è bene cominciare a denunciare deficit a livello ministeriale ed istituzionale perchè credo sia inverosimile che il Mise non abbia gli strumenti per vincolare o quanto meno limitare una libertà d’impresa che sta piano piano uccidendo un’azienda”.

Alessandro Tracchi, segretario provinciale di Arezzo Cgil: “Oggi scopriamo che l’azienda ha bisogno di prendere ulteriore tempo per negoziare con quelle che sono le offerte pervenute per poi arrivare a scegliere il soggetto che secondo loro ha i migliori requisiti per le garanzie dello stabilimento. Sono un po’ scettico: mi verrebbe da dire per le garanzie dello stabilimento o per le loro garanzie?. Questo è il tema principale: i soggetti con i quali si sono confrontati in questi mesi e che hanno manifestato il loro interesse ad intervenire con un’operazione economica-finanziaria li conoscono così come le modalità ed i dettagli dell’operazione, non credo che ci voglia tanto altro tempo per limare o conoscere le volontà dei vari investitori. Questo per noi come organizzazioni sindacali è un punto di demerito”.

“Noi non possiamo continuare ad avere un atteggiamento responsabile come quello che abbiamo avuto nell’ultimo mese e mezzo. Oggi lo scenario è radicalmente cambiato e quindi bisognerà fare iniziative che però abbiano un senso rispetto al risultato da raggiungere. Intanto bisogna far capire al Ministero che nello stato di stallo in cui versa la vertenza c’è bisogno anche di forzature necessarie per impegnare la Fimer, va fatto capire al Tribunale di Arezzo che non si può prendere sotto gamba questa vertenza e, quindi, anche davanti ad una richiesta di maggior tempo non si prendano decisioni estemporanee che potrebbero minare il futuro dello stabilimento, va però fatto capire alla società che è giunto il momento di giungere ad un’esclusiva. Questa vertenza gioca sul fattore tempo ed è estremamente svantaggioso perchè ci ritroviamo con una procedura, è vero che ci potrebbero essere anche ulteriori 60 giorni, però ci vorrebbe già un piano industriale, un’ipotesi di ripartenza”.

Davide Materazzi, Uilm Uil: “Siamo all’ennesima fumata nera. Ci aspettavamo di sapere quale fosse la scelta per l’esclusiva ed invece ci dicono che ci sono ancora soggetti in ballo. La cosa grave è che dovranno chiedere una proroga al Tribunale di 60 giorni e noi non abbiamo certezza che l’ottengano. Quindi si prendono un rischio che noi non possiamo appoggiare.  Noi pretendiamo i piani industriali e la Regione Toscana e le altre Istituzioni ci hanno sostenuto e sembra che ci verranno presentati. Non sappiamo nemmeno quali sono le condizioni: un’entrata nel capitale, una vendita. La continuità industriale potrebbe venire meno perchè la finanza d’urgenza si sta esaurendo e se non trovano il modo di mettere dentro liquidità ci sono le attività produttive che si fermano, la parte di ricerca e sviluppo che sta analizzando altri prodotti nuovi è ferma, e le competenze c’è il rischio che vadano via. Se anche con fosse il Tribunale a spegnere l’azienda, questi continui rinvii potrebbero portare a svuotare l’azienda. Non possiamo permetterci di perdere tempo”.

Sergio Chienni, sindaco di Terranuova: “Non siamo assolutamente soddisfatti dell’esito dell’incontro di oggi. Questo percorso è fatto di tante contraddittorietà, di cambi di rotta improvvisi e sinceramente è insostenibile. Era stato preso un impegno e cioè che entro Pasqua doveva essere presentato il nome del soggetto che avrebbe sottoscritto un accordo in esclusiva così invece non è stato. Negli ultimi due mesi avevano sostenuto che era fondamentale sottoscrivere un’esclusiva ed invece stamani hanno detto che è meglio tenere due trattative in parallelo con due fondi diversi. Quindi diventa difficile credere a quanto detto. E’ stata fatta una richiesta da parte delle Istituzioni di poter chiamare al tavolo i due Fondi che sono stati citati per avere un riscontro concreto. Ogni giorno che si protrare nello stabilimento ci sono difficoltà”

 

Valerio Fabiani, consigliere per lavoro e crisi aziendali del presidente Giani, “Siamo stai informati dell’esistenza di alcune offerte, tra cui due in stato avanzato, che Fimer intende portare avanti parallelamente. Si tratta di un ennesimo cambio di scenario da parte dell’azienda che suscita forti perplessità”. La Regione ha quindi chiesto che i due possibili investitori siano invitati al tavolo per confrontarsi con istituzioni e sindacati, come elemento di garanzia e trasparenza nei confronti di tutti i soggetti coinvolti. “L’obiettivo è chiaramente quello di verificarne le intenzioni e contribuire la messa a punto dei piani industriali,  evitando un impegno che non si traduca in scelte applicabili”.

 

 

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