Scuola Leonardo Da Vinci di Figline: dopo le terze medie che seguiranno le lezioni nelle aule del Centro pastorale di Matassino, anche i 170 alunni delle classi prime e seconde possono lasciare la didattica a distanza e tornare sui banchi, potranno farlo all’Oratorio Salesiani.
Intanto, da ieri mattina sono iniziati i saggi tecnici sull’edificio di via Garibaldi.
Il vicesindaco Enrico Buoncompagni e l’assessora alla scuola ripercorrono la vicenda e spiegano i dettagli della sistemazione degli studenti, dopo la chiusura della scuola, e dei lavori. “Ringraziamo i Salesiani per la disponibilità all’utilizzo dei loro locali – commentano il vicesindaco con delega ai lavori pubblici e l’assessora alla Scuola -, che ci consente di interrompere la didattica a distanza e far tornare in aula gli alunni, a pochi passi dalla loro sede abituale. Dopo l’arrivo della nota della Regione e la conseguente chiusura della scuola Leonardo Da Vinci, ci siamo infatti mossi immediatamente su un doppio binario: verificare, prima possibile, le reali condizioni di sicurezza della struttura, con saggi tecnici e prove di carico partite ieri mattina; trovare una sede alternativa alle lezioni in presenza, perché i nostri ragazzi sono stati costretti troppo a lungo, già a causa della pandemia, alla didattica a distanza, con tutti gli effetti che ben conosciamo dal punto di vista sociale e psicologico. Ci teniamo quindi, a ringraziare sia le strutture ospitanti, cioè Centro pastorale e Oratorio Salesiani, sia i nostri uffici comunali, che hanno lavorato insieme a noi fin dal primo momento per tamponare il più velocemente possibile la situazione, trovando e allestendo subito gli spazi alternativi e riorganizzando in tempi record il servizio di trasporto. Ricordiamo infatti che le terze medie sono rimaste a casa solo due giorni, mentre le prime e seconde solo sette. Grazie, inoltre, anche al personale scolastico, che si è subito attivato per rimodulare l’offerta formativa e adattare i nuovi locali alle esigenze didattiche, e al Consiglio d’Istituto, che ha accolto all’unanimità le sedi provvisorie proposte”.
“Quanto alla situazione della scuola Da Vinci – chiariscono – si tratta di un edificio datato che quindi, come tutti gli edifici datati, necessita di adeguamenti rispetto alla molto più recente normativa vigente: è questo il motivo per il quale già da tempo ci eravamo attivati per avviare un percorso di verifiche preventive e di conseguenti adeguamenti funzionali al miglioramento degli spazi scolastici, come abbiamo fatto sin dal 2017 con altri plessi scolastici. Come negli altri casi, siamo partiti quindi da perizie tecniche, basate su modelli teorici e depositate in Regione, in qualità di ente competente in materia sismica e di finanziatore delle stesse perizie. Si tratta di una documentazione per noi fondamentale, perché rappresentava la nostra base di partenza per il progetto di adeguamento sismico e di efficientamento energetico, poi candidato a bandi PNRR e che ci ha portato, nei mesi scorsi, ad ottenere oltre 1,3 milioni di euro. Nella tarda mattinata del 4 maggio la Regione Toscana ci ha inviato una nota, nella quale ci chiedeva di approfondire il tema delle criticità statiche e sismiche proprio alla luce delle perizie depositate. Immediatamente, quindi, ci siamo attivati per fare in modo di effettuare ulteriori saggi puntuali sull’edificio che consistono in prove di carico sui solai, che sono in corso, e trovare una sistemazione alternativa per i ragazzi”.
Lucia Maddii, dirigente scolastica Leonardo Da Vinci