L’ex vicesindaco Enrico Buoncompagni torna sulla revoca del suo mandato dopo le dichiarazioni della sindaca di Figline Incisa Giulia Mugnai.
“Oggi la Sindaca è tornata sulle motivazioni che l’hanno portata a revocarmi dalla carica di Assessore e di Vice Sindaco. Comprendo che quando mancano specifiche argomentazioni nel merito, per giustificare una decisione così inaspettata ed incomprensibile anche dall’opinione pubblica, si deve correre ai ripari. Allora non solo si è costretti a dare rilievo a voci e chiacchiere di corridoio, ma si approfitta di queste per giustificare il proprio operato. Ma sono ancora più esterrefatto dal riferimento ai giochi di potere, alla corsa in solitario, ad ipotetici accordi con l’opposizione. Il tutto sempre fondato su voci, quindi, ripeto, su chiacchiere. Del resto cos’altro avrebbe potuto dire la Sindaca per giustificare qualcosa che non è giustificabile perché giustificazione non c’è”.
“Gli unici fatti certi, gli unici giochi di potere di questa vicenda, sono che due consiglieri eletti in un movimento hanno deciso, in una loro corsa solitaria diversa da quella della lista civica, di fondare un nuovo gruppo socialista, in chiaro accordo con il PD, togliendo la fiducia al proprio rappresentante in giunta. In più, senza mostrare alcun rispetto, hanno deciso di farmelo sapere direttamente in Consiglio comunale. Quindi per cortesia non parliamo di aver tradito la fiducia di qualcuno e soprattutto non parliamo di correttezza. La mia azione è sempre stata portata avanti alla luce del sole, così come posso dire con forza che le mie uniche motivazioni sono state quelle di lavorare per migliorare il nostro territorio. Ho dedicato al mio incarico di amministratore tempo impegno e passione e sono stato fra le persone ad ascoltarle e accoglierne le necessità. Saranno quindi i cittadini a valutare se ho fatto bene o male. E sono solo le voci dei cittadini le sole ed uniche voci che la Sindaca dovrebbe ascoltare. Quindi per cortesia non parliamo di correttezza o lealtà, non accetto prediche da chi invoca quei valori solo per giustificare qualcosa che non si può giustificare.”