27, Novembre, 2024

Ennesima truffa on line: l’autore ha all’attivo 17 denunce per lo stesso reato

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A condurre le indagini e a rintracciare il responsabile è stata la sezione anticrimine del commissariato di polizia di Montevarchi

La sezione anticrimine del commissariato di polizia di Montevarchi ha fatto luce sull'ennesima truffa on line. Rintracciato e denunciato alla Procura della Repubblica di Arezzo presso il Tribunale di Arezzo un 52enne di Melzo (MI) e residente in Osio Sotto (BG). L'uomo ha al suo attivo 17 denunce per lo stesso reato in varie parti d'Italia. La vittima è una donna di Montevarchi.

La donna sul servizio di vendite online Subito.it ha contattato l'inserzionista che aveva pubblicato la vendita di un’auto per un importo superiore a 3000 euro. Le viene risposto che la macchina era stata già prenotata ma se avesse inviato una caparra di 500 euro avrebbe avuto la possibilità di acquistare un'altra macchina simile.

Nella trattativa viene concordato il versamento su una carta prepagata intestata al marito della venditrice i cui estremi vengono trasmessi via sms alla vittima. La montevarchina, però, riceve poco dopo aver versato la somma un'ulteriore richiesta di denaro e chiede quindi al venditore di avere gli estremi dell'auto, com ad esempio il numero di targa. Le viene risposto che le sarebbe stata restituita la somma già versata. Ma, naturalmente, il denaro non arriva, i venditori sono irreperibili e sullo stesso portale appare di nuovo in vendita la stessa auto anche se con alcune variazioni documentali.

Scattano le indagini del commissariato di polizia di Montevarchi: l’utenza telefonica utilizzata per la truffa porta ad una cittadina pakistana di 30 anni residente nella provincia di Milano, sconosciuta in banca dati. Tutto fa dunque presumere che il contratto fosse stato attivato mediante l’ utilizzo di documenti contraffatti. Viene così contattato il gestore del servizio di vendite on line e trovati quello della posta elettronica corrispondente all’ indirizzo mail fornito e la carta Poste pay utilizzata. Attraverso il controllo incrociato dei dati via via forniti ed il loro riscontro in banca dati la polizia è riuscita ad identificare l’ autore materiale della truffa nonostante i nomi di comodo utilizzati ed il fatto che l'uomo una volta conseguito il profitto avesse anche provveduto ad estinguere la carta posta-pay.

 

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