19, Aprile, 2024

È di Levane la donna salvata a Siena da aneurisma cerebrale. Operata per 12 ore a cuore fermo

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La donna, 40 anni e tre figli, lamentava forti mal di testa. A Siena la scoperta del grave aneurisma cerebrale e la difficilissima operazione: l’intervento eseguito dal primario di neurochirurgia, dottor Giuseppe Olivieri, è stato effettuato con l’abbassamento della temperatura corporea della paziente sino a 18 gradi

È una donna di Levane, la paziente a cui è stata salvata la vita con una difficilissima operazione a cuore fermo eseguita all'ospedale di Siena. Quarantenne con tre figli, la donna è arrivata al Santa Maria alle Scotte lamentando forti mal di testa: e gli esami hanno portato alla luce un grave aneurisma cerebrale. 

Dodici ore sul tavolo operatorio per un intervento di neurochirurgia in circolazione extracorporea e in ipotermia, a cuore fermo. Una complessa operazione portata avanti da un team di professionisti, guidato dal dottor Giuseppe Oliveri, direttore della Neurochirurgia Ospedaliera, insieme al cardiochirurgo Eugenio Neri, agli anestesisti Cesare Vittori e Francesca Diana e ad a uno staff multidisciplinare altamente specializzato formato da perfusionisti e infermieri. 

“La paziente – spiega il dottor Oliveri – è arrivata in urgenza lamentando un forte mal di testa. Le è stato diagnosticato un grande aneurisma alla carotide cerebrale posizionato in una zona molto interna del cervello che, per caratteristiche morfologiche, non poteva essere trattato per via  endovascolare. Pertanto è stato necessario un intervento di apertura del cranio e l'inserimento nell'aneurisma di 5 clip, delle piccole mollette di titanio che hanno chiuso l'aneurisma impedendo l'afflusso di sangue”. 

Per intervenire, i medici hanno disposto l'abbassamento graduale della temperatura corporea della paziente, fino a 18 gradi centigradi, raggiunti i quali il cuore è stato messo in circolazione extracorporea: in pratica, per la durata dell'operazione, la donna è stata mantenuta in vita tramite la macchina cuore-polmone. “Al termine dell'operazione – aggiunge Oliveri – abbiamo gradualmente aumentato la temperatura e ripristinato la normale circolazione sanguigna. La paziente sta bene ed è stata affidata alle cure del nostro neurologo di reparto, la dottoressa Barbara Batani. Abbiamo infatti organizzato il reparto secondo il modello francese, cioè affidando tutta le gestione dei pazienti prima e dopo l'intervento a un medico neurologo, migliorando in questo modo sia l'organizzazione che l'assistenza e la qualità della cura ai pazienti”.

Il reparto di Neurochirurgia diretto dal dottor Oliveri ha una delle più alte casistiche mondiali nel trattamento in circolazione extracorporea di questi complessi aneurismi cerebrali. “Ne abbiamo fatti già otto, sia in urgenza che programmati – conclude Oliveri – grazie alla presenza di un gruppo multidisciplinare che permette di affrontare casi complessi in sicurezza”. La donna sta bene, attualmente è ancora ricoverata all'ospedale di Siena in attesa del via libera dei medici per rientrare a casa. 

Glenda Venturini
Glenda Venturini
Capo redattore

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