Esponenti del Pd, dei Democratici e Progressisti e rappresentanti politici montevarchini a confronto. Tentativo di superare la fase di stallo, lo definiscono i firmatari dell’appello che ha riaperto i giochi. Due settimane di tempo per capire se il percorso partirà anche nelle sedi istituzionali: altrimenti potrebbe camminare con le proprie gambe
"Stavamo attraversando una preoccupante fase di stallo e c'era bisogno di lanciare un appello perché si ritrovasse la strada del confronto, perché si provasse veramente a ricompattare il centrosinistra. E questo abbiamo fatto". E' Giorgio Valentini, ex sindaco, ad aprire il dibatitto alla Bartolea: ad ascoltarlo ci sono gli altri diciassette firmatari di quell'appello, e altri esponenti della politica locale, del Partito democratico e dell'area socialista.
E' il primo passo di un percorso che ha i tempi serrati. Perché se il centrosinistra si ricompatterà davvero, si dovrà procedere prima della fine di marzo alle primarie di coalizione per scendere il candidato sindaco. Insomma, le scadenze sono a breve termine: è per questo che Stefano Brogi, in chiusura, propone di ritrovarsi fra due settimane, per verificare se il percorso è partito davvero. Soprattutto, per capire se è stato avviato nelle sedi istituzionali opportune, quelle dei partiti: altrimenti, se questo non sarà avvenuto, il progetto potrebbe camminare con gambe proprie.
A quello di Giorgio Valentini seguono altri interventi, di esponenti del Pd (lo stesso Stefano Brogi, Chiara Galli, Alessandro Bencini, Valter Neri): la parola d'ordine è guardare al futuro per il bene della città, superare questi cinque anni di divisione del centrosinistra, rimettere al centro programmi e ripartire da obiettivi comuni. "Nessuno è il problema, ma nessuno ha la soluzione in tasca: insieme però abbiamo la possibilità di riavvicinare i cittadini alle istituzioni, riaprire al coinvolgimento della città, ridare fiducia. L'inclusione deve essere l'elemento di base. E le primarie sono lo strumento qualificante".
Per l'area socialista prende la parola Fabio Camiciottoli. "Togliamo una volta per tutte ogni dubbio sulla nostra volontà di ricompattare il centrosinistra: la politica deve guardare avanti. Discontinuità, per noi, significa proporre qualcosa di innovativo e creativo rispetto agli schemi del passato. E visioni diverse devono essere elementi di unione, su cui trovare una sintesi: non elementi di divisione. Nulla è scritto, tutto deve essere contendibile. Aspettiamo proposte chiare".