Nella Giornata nazionale in ricordo delle vittime della pandemia le parole di chi il Covid-19 l’ha vissuto in prima persona con la perdita dei genitori
Nella Giornata nazionale in memoria delle vittime della pandemia, che anche in Valdarno ha causato sofferenze, malati e morti, arrivano le parole di chi il dolore subìto per il Covid-19 l'ha vissuto in prima persona dopo aver perso entrambi i genitori. Gianluca e Chiara Gioli ricordano tutto quello che hanno passato dall'inizio dell'emergenza sanitaria: la madre Patrizia Bernacchioni, insegnante, se ne andò il 23 marzo, Graziano Gioli, il padre, una vita trascorsa tra i colori azzurri, il 9 aprile, all'ospedale di Prato dopo giorni di sofferenza in terapia intensiva. Se ne andarono così come avevano sempre vissuto: insieme.
Anche Gianluca e Chiara sono stati in quarantena, in attesa di. notrizie dei genitori e senza poterli riabbracciare o vederli prima e dopo la morte. Il loro è il ricordo struggente e doloroso di quei giorni ma anche un messaggio di speranza per il domani.
Gianluca Gioli: "Adesso purtroppo dobbiamo ancora soffrire, ma anche stringerci ai nostri affetti e tenere duro. Io l'ho promesso ai miei genitori che non molleremo, pur sapendo che sarà molro difficile ma anche che arriverà il momento in cui torneremo a riprogramnmare il futuro, a sognare, a riabbracciarci".
Chiara Gioli: "Sento il dovere morale e civico di dare una mia testimonianza perchè possa sensibilizzare la coscienza di molti. Credo che oggi sia indispensabile fermarsi a pensare ed a ricordare. Lo dobbiamo alle persone che non ce l'hanno fatta e a coloro che hanno biosgno di essere protetti. Mi appello al senso civico di tutti affinchè attraverso il rispetto delle regole si possa vedere la luce in fondo al tunnel".