Parla il titolare della Fers viaggi di San Giovanni
Iniziamo un viaggio attraverso l'altro aspetto del contagio da coronavirus quello, cioè, delle ripercussioni sulle realtà economiche del territorio. Tantissime le difficoltà soprattutto per coloro che subiscono ancora una volta le conseguenze del Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri con le sue restrizioni. Una situazione che rimane problematica ad esempio per le agenzie di viaggio. Dopo un'estate in rosso, adesso l'emergenza sanitaria legata al Covid-19 rischia di far affossare la categoria. Ne parliamo con Fabio Gosi titolare della Fers viaggi di San Giovanni.
"Queste ulteriori restrizioni ci limitano ancora di più: le prospettive anche di una vacanza invernale o di una gita fuori porta, magari per Natale, saltano. Chi aveva idea di farle ha fatto un passo indietro. Il nostro fatturato, dopo l'apertura estiva, aveva avuto una boccata di ossigeno, adesso è sprofondato allo zero, siamo a livelli impensabili".
"L'estate ha portato poco rispetto a quanto eravamo abituati a fare: le limitazioni sono state importanti e il nostro senso di responsabilità ci ha guidato nel non mandare clienti all'estero. Abbiamo venduto qualcosa per l'Italia o per la montagna che ci ha permesso di tirare un piccolo sospiro di sollievo ma è stato momentaneo. Subito dopo siamo rtornati a zero".
Qualche aiuto dallo Stato è arrivato ma se il settore non riprende sarà crisi nera: "Dallo Stato sono arrivati aiuti: una piccola parte relativa alla differenza di fatturato 2019-2020. Il decreto agosto prima, ed il decreto ristori, poi, hanno creato un fondo perduto importante per darci la differenza di fatturato che aiuterà molti ad avere una bella boccata di ossigeno. Speriamo che questo venga inoltrato anche per il periodo agosto – dicembre perchè nel periodo estivo abbiamo avuto ia differenza più ingente di fatturato dall'anno scorso a quest'anno".
Fabio Gosi, come altri colleghi, non demorde ed anche se con molte difficoltà cerca di andare avanti e di guardare al futuro: "Io per natura sono ottimista e per questo abbiamo deciso in questo momento difficile comunque di investire e cambiare sede. Credo che ci sia bisogno, pensando al futuro, delle agenzie di viaggio: i clienti che escono da questa situazione hanno bisogno di persone che sanno come muoversi. Il valore professionale degli agenti di viaggio verrà fuori in maniera più preponderante di prima".