Antonio D’Urso, Direttore generale della Asl Tse, chiede una forte coesione tra società civile, istituzioni, sistema sanitario. “La Asl è pronta ad una nuova emergenza ma per evitarla occorre l’impegno dei cittadini e delle istituzioni”
L'Azienda sanitaria è pronta a compiere un ulteriore sforzo in questa fase, ma serve la collaborazione di tutti: l'appello viene da Antonio D'Urso, Direttore generale della Asl Toscana Sud Est, che commenta così la situazione di oggi. Una situazione affatto semplice: nella provincia di Arezzo a ieri c'erano 2.091 positivi di cui 544 in attesa di conferma, 88 ricoverati e 1.911 isolati. “Sono dati che non possono non preoccupare. Pensiamo soltanto che da fine febbraio ad oggi abbiamo avuto, nella provincia di Arezzo, 3.825 positivi. Comprendo che l’atteggiamento nei confronti del Covid sia cambiato rispetto a primavera e che adesso molta attenzione sia dedicata, anche giustamente, ai temi economici ma la difesa della salute è tornata ad essere un tema essenziale per tutti: non solo per l’Asl ma anche per i singoli cittadini e dei Comuni".
"L’Asl è assolutamente disponibile ad ogni forma di collaborazione. Fondamentale è che in ogni ambito si applichi in maniera rigida ogni singola prescrizione normativa. Non rispettarle o non farle rispettare contribuiscono oggettivamente alla diffusione del Covid", fa notare D'Urso.
Il Direttore fa il punto della situazione sulla riorganizzazione dei servizi sanitari: "Abbiamo aumentato i posti letto in malattie infettive e pneumologia. Potenziati quelli di terapia intensiva e tra poco avremo un nuovo blocco di 6 posti letto. E’ stata creata la prima centrale di tracciamento che, dopo l’annuncio di ieri del Presidente Giani, verrà potenziata nella nostra Asl e attivata nelle altre. Prosegue il lavoro sul territorio, sia con le Usca che con le attività di controllo nelle Rsa. Stiamo mettendo a punto nuove forme di collaborazione con i medici e i pediatri di famiglia nonché con le scuole".
"Il sistema sanitario – aggiunge D'Urso – sta continuando a dare il massimo ma è evidente che noi rappresentiamo l’ultima tappa di un percorso che inizia al di fuori degli ospedali e degli ambulatori. E’ necessario che l’intero sistema sociale si renda conto dell’aggravamento della situazione. I cittadini, in modo diretto e personale, non solo devono usare il massimo delle precauzioni ma anche, ad esempio, scaricare la App Immuni che consente il tracciamento dei contatti e permette alla persona interessata di essere avvisata in caso di contatto con un positivo. Si tratta di un vero strumento di difesa e autodifesa soprattutto in una fase come questa della diffusione del contagio: in presenza di un numero così alto di contagi, la app Immuni consente il tracciamento più capillare possibile. Infine il sistema istituzionale è chiamato a far rispettare le regole previste dai decreti del Presidente del Consiglio e dalle ordinanze della Regione Toscana".
"La Asl – conclude D’Urso – è già pronta ad affrontare un ulteriore aggravamento dell’emergenza con una rimodulazione delle attività nel San Donato e con il potenziamento sia delle attività di tracciamento che dei servizi territoriali. Quindi posti letto per evitare emergenze e per dare risposte immediate ai cittadini più fragili; potenziamento dei servizi di tracciamento; affinamento delle attività di prevenzione; massima collaborazione con tutti i soggetti istituzionali. Ma se al di fuori dell’ospedale, non ci sarà il rispetto delle regole, non sarà possibile una riduzione dei contagi. La risposta sanitaria è dell’Asl ma le scelte che possono far dilagare oppure frenare il contagio, sono di tutti".