Clara Mugnai interviene dopo che il sindaco Giulia Mugnai ha annunciato la propria disponibilità a candidarsi alle amministrative
Nonostante qualche tempo fa avesse annunciato di non volersi candidare per il secondo mandato alle elezioni amministrative Giulia Mugnai ha, invece, da poco dato la propria disponibilità a farlo. Clara Mugnai, leader storica del Comitato per la Difesa del Serristori, attacca.
“La sindaca Mugnai non prende in giro soltanto il suo partito e i cittadini di Figline Incisa, ma con la sua clamorosa retromarcia dimostra di non raccontare la verità neanche quando parla di se stessa. La sindaca giustifica il suo dietrofront con un presunto appello da parte della gente. Ma cosa dice? Di quali fantomatici cittadini parla? Forse di qualche suo compaesano d’Incisa? Di sicuro nessun appello arriva dai cittadini di Figline che hanno dovuto subire per cinque anni le sue false promesse e il deserto amministrativo”.
“La sindaca cerca anche di dipingere un Pd nuovamente compatto a sostegno della sua nuova candidatura – aggiunge Clara Mugnai – Anche questa pietosa bugia della sindaca è smentita dal successivo e stringato comunicato del segretario del circolo Pd di Figline, il quale auspicando una candidatura condivisa, prende chiaramente le distanze dall’imbarazzante autocandidatura di Giulia Mugnai”.
“La clamorosa giravolta della sindaca – conclude la leader del Comitato Serristori – dimostra ancora una volta la sua totale inaffidabilità, così come ha fatto sul tema della difesa dell’ospedale. Le cinque promesse per il rilancio del Serristori, che aveva piazzato al primo punto del suo programma elettorale nel 2014, sono andate pressoché disattese. Ciò significa che l’unica vera forza in grado di difendere l’ospedale, così come ha fatto negli ultimi vent’anni, rimane la lista ‘Salvare il Serristori’, che anche nelle prossime elezioni amministrative riproporrà il suo simbolo che contiene la frase ‘non verba sed acta’, ovvero ‘fatti e non parole’, che appare come monito ancora attuale nei confronti di tutti quei politici che si ricordano dell’ospedale Serristori solo quando è il momento di chiedere i voti ai cittadini”.