19, Aprile, 2024

“Come vengono smaltite le acque lungo la Variante?”. Lettera di Bucci a comune, provincia e Arpat

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Le acque che si raccolgono lungo la sede stradale vengono raccolte in canaline di scolo che, scrive Bucci, finiscono in fossetti ai piedi della strada. “Ma poi, dove vanno a finire? Non rischiano di inquinare i terreni vicini o i corsi d’acqua?”

Una lettera per chiedere chiarimenti sulla fine a cui sono destinate le acque raccolte lungo la Variante alla Sr69, nel tratto appena inaugurato: il lotto 1, in particolare nell'area che ricade fra Levane e Levanella, prima di raggiungere il Ponte Leonardo. A scriverla è stato Luciano Bucci, consigliere di Prima Montevarchi, che poi l'ha inviata a comune, Provincia di Arezzo e all'Arpat, l'Agenzia regionale per l'Ambiente. 

L'obiettivo è "sapere se le acque di piattaforma della carreggiata stradale della variante alla Sr69 sono aggottate e smaltite in modo da garantire che terreni e corsi d’acqua limitrofi non siano inquinati", spiega Bucci. "Da un esame visivo si nota che le acque di piattaforma vengono raccolte e recapitate in fossi di guardia non rivestiti. Ciò desta notevole preoccupazione, in quanto le acque contenenti agenti altamente inquinanti potrebbero penetrare nei terreni e inquinarli". 

Secondo il consigliere di Montevarchi, "Il fatto che le acque della sede stradale precipitino in canali di raccolta in terra comporta già una prima imbibizione dei terreni. Poi, seguendo il sistema di raccolta e smaltimento superficiale, sembrerebbe che le acque recapitassero in corsi d’acqua primari o nel reticolo secondario. E questo in una zona in cui l’approvvigionamento idrico avviene da pozzi privati la cui salubrità è connessa con quella della falda freatica, in cui vi sono terreni coltivati intensivamente, e un habitat complessivo che fa da corridoio all’oasi naturale di Bandella". 

Glenda Venturini
Glenda Venturini
Capo redattore

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