08, Maggio, 2024

Chirurgia, endoscopia, pronto soccorso: il punto dei Cobas. “Si rispettino i Patti territoriali”

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I rappresentanti dei lavoratori tornano alla carica, dopo la fine del periodo estivo, e chiedono che si intervenga con potenziamenti concreti in quei reparti in cui le criticità sono maggiori. sotto la lente finisce il lavoro del Commissario della Asl e il rispetto dei noti Patti territoriali

Tornano a chiedere il rispetto dei Patti territoriali, i rappresentanti sindacali Cobas per il Serristori: e con la fine del periodo estivo sottolineano quali sono, al momento, le criticità ancora evidenti all'interno dell'ospedale figlinese. Puntando i riflettori su alcune carenze, sulle quali chiamano il Commissario della Asl a rispondere, e chiedendo anche ai sindaci del Valdarno fiorentino di sostenere queste battaglie. 

"In qualità di delegati Rsu – spiegano in una nota Andrea Calò, Domenico Mangiola e Valentina Fontanelli – abbiamo appreso che dal 1 ottobre, su disposizione dell’Asl e delle Direzioni sanitarie e dipartimentali, gli anestesisti e i chirurghi del Serristori, nel rispetto degli istituti contrattuali finora ignorati dall’Azienda, non dovranno effettuare più la pronta disponibilità nei pomeriggi dei giorni feriali". Una buona notizia, ma solo a metà: "Questo avrebbe senso se avvenisse anche il potenziamento del personale medico, da anni atteso: ma così non è poiché la disposizione emanata dall’Azienda interviene su un presidio ospedaliero fortemente indebolito dalla presenza di professionisti sanitari capaci di affrontare le emergenze, le urgenze, le acuzie e le criticità". 

I Cobas ricordano che da anni vengono evidenziate "riduzioni delle prestazioni di chirurgia generale a favore di una piccola interventistica di tipo ambulatoriale", paventando "la chiusura di ciò che rimane della Day Surgery, poiché senza chirurghi e anestesisti non si va da nessuna parte. Sale operatorie volutamente sottoutilizzate, ortopedia ridotta all’osso, e implementazione presso la clinica privata Frate Sole che ha visto incrementi di attività ortopediche sottratte al presidio pubblico", è il quadro dipinto dai rappresentanti sindacali. 

Tutto questo mentre resta in vigore "il blocco, da parte del 118, degli accessi al Pronto soccorso del Serristori di utenza con bisogni chirurgici per disposizioni aziendali" e mentre "la sub-intensiva si è vista ridotta velocemente di 1 posto letto, mentre non decollano i lavori di messa in sicurezza del reparto di area critica". Nell'elenco delle criticità anche l'endoscopia, "che da fiore all’occhiello del presidio Serristori, portata avanti da un unico specialista, è stata affidata alla gestione di un pool variegato di professionisti (per due giorni ai chirurghi, altri due da un medico con contratto a tempo determinato e per un giorno da un medico di presidio)". 

Secondo i Cobas, la riorganizzazione aziendale che arriva al Serristori dopo il periodo di riduzione estiva delle attività potrebbe essere "il preludio di una progressiva trasformazione del Serristori in megapoliambulatorio dove verranno effettuati piccoli interventi di day surgery (vedi la cataratta dell’oculistica o i tunnel carpali della mano) affiancati da reparti geriatrici di lungodegenza: da ospedale per acuti, insomma, a struttura socio-sanitaria". 

"Commissario e direzioni cercheranno come al solito di rassicurare le Amministrazioni comunali, parlando di potenziamento dell’offerta anestesiologica e chirurgica: ma non è così, e i fatti stanno a dimostrare il contrario, basti guardare la scomparsa o quasi della cardiologia ospedaliera. Dove è finito il cronoprogramma sugli interventi attesi e mai realizzati, che fine hanno fatto i progetti per la riqualificazione, messa in sicurezza e rilancio del presidio ospedaliero? Non ci convincono nemmeno i 'sabati della salute', realizzati dall’azienda proprio nel Comune di Figline e Incisa per rassicurare la popolazione che il servizio sanitario pubblico c’è e mostra buona salute". 

"Ancora una volta – concludono i rappresentanti dei Cobas – chiediamo ai sottoscrittori del patto territoriale, se tutto quello che sta avvenendo aderisce pienamente a quello che hanno firmato nel lontano 2013 e quanto di quello è stato realizzato. Ci attendiamo risposte concrete, pronti se occorre a chiamare ancora una volta alla mobilitazione lavoratori, cittadini, associazioni democratiche e forze politiche che hanno sempre difeso l’Ospedale Serristori e il diritto alla salute". 

Glenda Venturini
Glenda Venturini
Capo redattore

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