19, Novembre, 2024

“Che fine ha fatto il secondo ponte?”, Calò chiede spiegazioni a Barducci

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Il consigliere provinciale di Rifondazione comunista con un’interrogazione chiede al Presidente della Provincia di Firenze di fare il punto su un’opera attesa da anni e ancora non realizzata

Dopo l'intervento del portavoce del Comitato pendolari Valdarno direttissima, Maurizio Da Re, che lamentava non solo i due anni di silenzio ma anche e soprattutto il fatto che nel piano triennale delle opere pubbliche della Provincia di Firenze non ve ne sia straccia, sulla realizzazione del secondo ponte a Figline prende posizione adesso il consigliere provinciale di Rifondazione comunista Andrea Calò con un'interrogazione rivolta al presidente della Provincia Andrea Barducci.

"Che fine ha fatto il secondo Ponte di Figline Valdarno? Cosa ne è stato del concorso di idee? Dove è finito il progetto e i dichiarati finanziamenti da parte degli Enti? In questo contesto desolante i cittadini valdarnesi rimangono ancora una volta fermi al palo, non potendo contare su un’opera infrastrutturale attesa e strategica, promessa da decenni. Rifondazione Comunista chiede di fare il punto e di ridisegnare lo stato dell’arte" scrive nell'interrogazione Calò.

"Sarà sicuramente ricordata come una delle più grandi epiche figlinesi la realizzazione del secondo Ponte, una vera e propria leggenda metropolitana più volte oggetto di dichiarazioni pubbliche di Amministratori- rigorosamente del PD – e spesso confinata nel dimenticatoio. Si tratta di un’opera strategica, attesa e richiesta da anni da parte della popolazione di tutto il Valdarno Fiorentino costretta a vivere sotto assedio di code estenuanti, smog e traffico pesante. Alle pessime performance offerte dalla Provincia di Firenze sul tema delle infrastrutturazioni ora si aggiungono le inattendibilità dei Comuni di Figline-Incisa, Reggello e della Regione Toscana".

La storia del secondo ponte di Figline è lunga anni. Nel marzo 2011 l'allora vicepresidente della Provincia di Firenze, Laura Cantini, al Matassino annunciò: "la Provincia di Firenze ha mantenuto l’impegno che aveva preso con i cittadini di Figline e di Reggello. Adesso siamo al lavoro per reperire i finanziamenti a cominciare dalla Regione, con la quale discuteremo nel tradizionale tavolo di primavera".

Nel maggio 2012 i sindaci di Figline, Riccardo Nocentini, e di Reggello, Cristiano Benucci, commentarono la notizia dell'ultimazione dei lavori della commissione che avrebbe dovuto scegliere, tra i 63 pervenuti, il progetto per il secondo ponte sull'Arno:

“Il fatto che sia terminato l’esame dei progetti è una buona notizia e rappresenta un passo concreto e fondamentale verso la costruzione di questa infrastruttura, la cui importanza è ormai nota a tutti. Per Figline e Reggello è un’opera necessaria, che non può più essere rimandata e pertanto oggi rinnoviamo il nostro impegno per veder realizzato il prima possibile il secondo ponte". 

Nel mese di giugno 2012 in Provincia a Firenze venne presentato il progetto vincitore, quello cioè presentato dal raggruppamento temporaneo composto dallo Studio Associato ACS Ingegneri di Prato; Studio Associato BF Ingegneria di Firenze; Studio Associato MDU Architetti di Prato; Prof. Ing. Maurizio Orlando di Firenze; capogruppo: Ing. Margherita Vignozzi di Scandicci. Al vincitore andava subito subito un premio di 32.000 euro.

La realizzazione del ponte a doppio arco, con una lunghezza totale dell’impalcato di circa 230 metri, una larghezza di circa 15 metri ed una struttura portante in acciaio comportava una spese di 7 milioni di euro. Somma questa che mancava. Nonostante tutto il presidente della Provincia di Firenze Andrea Barducci, la vicepresidente Laura Cantini e i sindaci di Figline e Reggello manifestarono grande soddisfazione. 

Nel luglio 2013 l'allora sottogretario alle infrastrutture Erasmo De Angelis in un incontro al Matassino annunciò il proprio interessamento e appoggiò l'idea dei due sindaci interessati di fare cioè pressione su Autostrade affinché finanziasse il secondo ponte come opera compensativa dei lavori per la terza corsia. 

Da allora del secondo ponte di Figline non si parla più.

"Sulla vicenda è calato il più assoluto silenzio – afferma Calò nell'interrogazione – nessuno stanziamento nei bilanci comunali e provinciali, né tantomeno un proseguimento dell’interlocuzione con la Regione Toscana, spariti i progetti e dissolti i dichiarati finanziamenti necessari. La vicenda assume così contorni scabrosi dove ancora una volta non brillano per protagonismo, trasparenza e rispetto degli impegni presi gli amministratori valdarnesi che in questo anno e mezzo hanno preferito trincerarsi in un assordante silenzio, invece che rilanciare la questione ai livelli istituzionali superiori. Senza appello è la performance della Provincia di Firenze, che dopo la sonora bocciatura decretata dalla Regione Toscana con il commissariamento della Variante alla Sr 69, perde letteralmente la faccia agli occhi del Valdarno nella gestione dell’iter burocratico per il secondo ponte di Figline".  

Il consigliere di Rifondazione Andrea Calò, dunque, chiede al Presidente Barducci e all'assessore competente notizie sull'iter burocratico, sullo stato di avanzamento della progettazione, sul finanziamento dell'opera, ma soprattutto domanda se il secondo ponte di Figline rientra ancora tra le opere prioritarie per la Provincia e il Valdarno.

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