Dopo quattro anni il capitano Marco Catalani è stato trasferito al comando regionale Umbria. Attività intensa della compagnia sangiovannese sotto il suo comando. Viene sostituito dal capitano Giorgio Silvestri
Cambio al vertice della compagnia della guardia di finanza di San Giovanni. Il capitano Marco Catalani è stato trasferito al comando regionale Umbria. A sostituirlo è il capitano Giorgio Silvestri.
Arruolatosi nel corpo nel 2005 il capitano Silvestri ha frequentato il 105° corso dell’Accademia della Guardia di Finanza diventando tenente nel 2009 e laureandosi in scienze della sicurezza economico-finanziaria. Prima di arrivare a San Giovanni ha affrontato la vita operativa a Prato ricoprendo, da ultimo, l’incarico di comandante della sezione verifiche complesse del Nucleo di Polizia Tributaria.
Intensa è stata l'attività operativa della compagnia della guardia di finanza di San Giovanni al comando del capitano Marco Catalani. In particolare il piano di controllo economico del territorio, fulcro di tutte le attività negli anni, ha fatto luce su contraffazione, lavoro in nero, evasione fiscale, scontrini non effettuati, droga.
Tanto per citare solo alcune operazioni: nel settore cantieristico ed edile furono scoperti 44 milioni di euro evasi in Valdarno e Arezzo, 40 falsi poveri, invece, tra professionisti e imprenditori, nel 2013 che usufruivano di esenzioni sanitarie pur non avendone diritto. Sul fronte del lavoro sommerso nel 2011 molti casi scoperti in Valdarno così come negli anni successivi. Nel mirino delle fiamme gialle valdarnesi sono entrati anche agriturismi per mancate emissioni di ricevute fiscali. Poi gli affitti: in Valdarno nel 2013 sono stati 100 i casi in nero. Molti i provvedimenti presi anche per le contraffazioni sulla scia di servizi e controlli effettuati periodicamente in tutto il territorio.
Tra le operazioni del 2014, infine, la compagnia della guardia di finanza di San Giovanni annovera quella denominata 'Atlantide': con l'accusa di associazione per delinquere finalizzata all'emissione e all'utilizzo di fatture false con l'aggravante di avere agevolato il clan dei casalesi vennero arrestate sei persone. Il fulcro dell'associazione era proprio in Valdarno, tra Terranuova, Montevarchi e San Giovanni. Furono sequestrati beni mobili e immobili per 11 milioni di euro.