Questa mattina, nella cornice della Pieve di San Giovanni Battista in Piazza Cavour, si è tenuto l’incontro conclusivo del progetto “Non esistono ragazzi cattivi” con Andrea Franzoso, promosso dall’Istituto Comprensivo Masaccio in collaborazione con i Licei Giovanni da San Giovanni e l’ISIS Valdarno. Il progetto, rivolto alle classi seconde e terze della scuola secondaria di primo grado e ad alcune classi prime delle scuole superiori, ha posto al centro della riflessione il tema del bullismo e del cyberbullismo.
Protagonista dell’incontro è stato Andrea Franzoso, autore del libro Ero un bullo. La vera storia di Daniel Zaccaro, che ha dialogato con i ragazzi sul valore della rinascita e del riscatto. La sua testimonianza ha permesso agli studenti di confrontarsi con la storia vera di Daniel, un ex bullo cresciuto in un contesto di devianza, finito in carcere da giovanissimo, che ha poi trovato nella lettura, nello studio e in una comunità educante gli strumenti per cambiare radicalmente vita, laurearsi e diventare educatore.
L’iniziativa ha rappresentato l’ultima tappa di un percorso educativo iniziato nei mesi scorsi con la lettura del libro e proseguito con la visione di uno spettacolo teatrale tratto dal testo, a cura della Fondazione AIDA di Verona, e con l’incontro con Salvatore Inguì, fondatore del progetto Amunì, che offre percorsi alternativi alla detenzione minorile. Un cammino ricco di momenti significativi, pensato per offrire agli studenti gli strumenti per riflettere su sé stessi, sul linguaggio della violenza e sulla possibilità di riscrivere il proprio futuro.
Il progetto ha messo in luce quanto sia necessario affrontare nelle scuole i temi della prevaricazione, della fragilità giovanile e della povertà educativa, sottolineando che dietro comportamenti aggressivi si nasconde spesso una difficoltà nel dare voce al proprio vissuto. Gli studenti hanno partecipato con attenzione e coinvolgimento, ponendo domande all’autore e condividendo riflessioni nate da letture e attività svolte in classe.
Andrea Franzoso, autore: “Sì, Daniel Zaccaro è stato un bullo. Ma il bullismo è anche una forma di devianza minorile. La sua è una storia vera: da bullo è diventato ladro, rapinatore, animatore di una baby gang a Milano. Ha vissuto il carcere minorile, poi quello per adulti, è passato per le comunità. Oggi è laureato e fa l’educatore. È una storia di riscatto, di rinascita, che dà speranza. Parlare di questi temi con i ragazzi, sia delle medie che delle superiori, è importante perché permette loro di trovare le parole per leggersi dentro. Daniel era un ragazzo che non voleva saperne dello studio, della scuola, dei libri. Aveva poche parole. Quando è entrato in carcere, una psicologa gli ha detto: ‘Senza parole, ciò che rimane è la violenza, una violenza semi-informale del pensiero’.
Continua l’autore:” Quando ha cominciato a leggere, soprattutto biografie, Daniel ha scoperto che i libri lo stavano salvando. Trovare le parole lo ha aiutato a liberarsi dalla rabbia, a dare voce al proprio vissuto, a comprendersi. Si è salvato grazie al sapere, alla conoscenza, a una comunità educante che lo ha incoraggiato a riprendere gli studi abbandonati. È una storia che ha molto da dire ai ragazzi di oggi. Il libro è spesso amato, al di là delle proposte scolastiche: i ragazzi lo comprano, lo leggono, se lo passano tra loro.”
Lucia Bacci, dirigente scolastica dei Licei Giovanni da San Giovanni e dell’ISIS Valdarno:”L’evento di oggi rappresenta la parte conclusiva di un progetto sul bullismo, iniziato con la rappresentazione teatrale tratta dal libro di Franzoso. Oggi i ragazzi affrontano le tematiche del bullismo direttamente con l’autore. A scuola dobbiamo parlare di bullismo e ascoltare i ragazzi. Devono riflettere su cosa si intende per bullismo e su quali siano i comportamenti da evitare. È una piaga che va contrastata a ogni livello scolastico, dal primo al secondo ciclo.”
Francesco Dallai, dirigente scolastico dell’I.C. Masaccio:
“Questo è l’evento conclusivo di un progetto ideato dalla professoressa Martini, che ne è stata anche coordinatrice. Il titolo del progetto è ‘Non esistono ragazzi cattivi’. Si è articolato in più fasi: i ragazzi hanno letto il libro di Andrea Franzoso, hanno assistito a uno spettacolo teatrale promosso dalla Fondazione Aida di Verona, tratto da ‘Ero un bullo’. Hanno poi incontrato Salvatore Inguì, fondatore del progetto Amunì, che costruisce percorsi alternativi al carcere minorile. L’incontro si intitolava ‘Riscriviamo il nostro futuro. Oggi i ragazzi fanno sintesi del percorso. Il messaggio che emerge è che i ragazzi non sono cattivi in senso morale, ma spesso prigionieri: della povertà di pensiero, dell’incapacità di leggere la realtà. Questi incontri servono a capovolgere la prospettiva: come dice Daniel nel libro, non esiste un copione già scritto. Fino all’ultimo, se si hanno gli strumenti, si può cambiare il finale. Stamani cerchiamo proprio questo: fornire strumenti, attraverso il dialogo con l’autore e la guida degli insegnanti, per cambiare anche quei destini che sembrano già segnati, soprattutto in situazioni difficili, segnate dalla povertà educativa.”
Valentina Vadi, sindaco di San Giovanni Valdarno: “È un progetto importante, promosso dall’Istituto Comprensivo Masaccio in collaborazione con il Liceo ‘Giovanni da San Giovanni’, due realtà scolastiche fondamentali del nostro territorio. Il tema è attualissimo e molto vicino alla quotidianità dei ragazzi: il bullismo, che è un atteggiamento di prepotenza e arroganza del più forte sul più debole. Purtroppo, la scuola è uno dei luoghi in cui questo fenomeno si manifesta. Per questo la presentazione del libro, la presenza dell’autore, il racconto di una storia vera di riscatto possono offrire ai ragazzi un’esperienza concreta, tangibile, più efficace di tante parole dette da adulti e insegnanti. È una testimonianza vera contro il bullismo.”