Inaugurata ufficialmente questa mattina a San Giovanni l’opera di immissione idraulica che mette in sicurezza l’area della Gruccia, mitigando per il futuro il rischio di allagamenti come quelli che accaddero nel 2019. Proprio in seguito a quegli eventi, infatti, si è resa evidente la necessità di intervenire sul Borro del Quercio, e l’opera appena conclusa, dopo circa un anno di lavori, consiste in una nuova paratoia che evita il ‘rigurgito’ delle acque del Borro del Quercio all’interno del Fosso Reale.
In sostanza, in caso di piena del Borro del Quercio, la paratoia si chiude automaticamente, evitando che le acque in eccesso, come succedeva finora, si riversino sul Fosso Reale e finiscano per allagare tutta la zona, che poi è quella in cui si trova l’Ospedale del Valdarno.
Non è la soluzione definitiva alle criticità del Borro del Quercio, che ha necessità di interventi spondali importanti che il comune di San Giovanni ha già progettato, e per i quali si stanno cercando i necessari finanziamenti; ma la nuova paratoia intanto permette di salvare la zona del Monoblocco da allagamenti dovuti appunto al ‘rigurgito’ delle acque.
L’intervento, realizzato dal Consorzio di Bonifica Alto Valdarno in accordo con il Genio Civile Valdarno Superiore e il Comune di San Giovanni Valdarno, ha avuto un costo complessivo di 350mila euro, coperto con fondi della Protezione Civile della Regione Toscana.
Spiega Serena Stefani, presidente del Consorzio di Bonifica Alto Valdarno: “Questo finanziamento è arrivato dopo gli eventi alluvionali del 2019, e l’intervento ha permesso di mettere in sicurezza un’area molto sensibile, come appunto quella dell’Ospedale del Valdarno. Qui avevamo una situazione di criticità: il Fosso Reale, che normalmente si immette nel Borro del Quercio, in caso di piena di quest’ultimo finiva per riportare indietro l’acqua creando problematiche alluvionali in tutta questa area. L’opera realizzata impedisce che l’acqua del Borro del Quercio, quando si gonfia, ritorni indietro e ripercorra in maniera anomala il Fosso Reale. Questo è un tassello degli interventi necessari nell’area, mancano altri lavori su tutta l’asta del Borro del Quercio e stiamo cercando finanziamenti per poterli realizzare”.
Il funzionamento dell’opera è chiarito dall’ingegner Serena Ciofini, caposettore della difesa idrogeologica del Consorzio: “L’opera funziona in maniera automatica, senza necessità di intervento umano. Quando il livello del Borro al Quercio sale oltre quello del Fosso Reale, la portella automaticamente si chiude e impedisce il rigurgito dell’acqua sul Fosso stesso. Quando la piena è passata, la portella si riapre permettendo al Fosso Reale di scaricare la sua acqua. In caso di criticità o imprevisti che dovessero impedire l’apertura automatica della portella, abbiamo inserito anche un sistema di sicurezza con catena che la protezione civile può manovrare a mano”.
Soddisfazione per la realizzazione dell’opera è stata espressa dal sindaco di San Giovanni, Valentina Vadi: “Un’altra opera davvero importante, noi siamo soddisfatti perché si è intervenuti su un tratto di Borro al Quercio e Fosso Reale che consente la messa in sicurezza dell’Ospedale, una ricchezza per tutto il nostro territorio. Ringrazio la Regione per il finanziamento e il Consorzio di Bonifica con cui collaboriamo in maniera stretta negli ultimi anni: in questo momento viene allestito ad esempio il cantiere nell’area dell’ex Posfortunato per la messa in sicurezza delle sponde dell’Arno. E per quanto riguarda il Borro del Quercio, rimane da eseguire l’intervento di messa in sicurezza sull’asta del torrente: noi lo abbiamo già progettato, ora stiamo cercando di intercettare i necessari finanziamenti”.