14, Novembre, 2024

Alla vigilia del centenario della Grande Guerra parte una ricerca storica sui 160 caduti cavrigliesi

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Il Comune di Cavriglia celebrerà il centesimo anniversario dell’ingresso dell’Italia nella Prima Guerra Mondiale, nel 2015, con una serie di iniziative. Tra queste anche una ricerca storica sui 160 caduti del territorio comunale: fondamentale il coinvolgimento di tutti, per questo il vicesindaco ha scritto una lettera ai concittadini

Chi erano, cosa facevano, come morirono i 160 cavrigliesi caduti durante la Prima Guerra Mondiale? Sono le domande a cui cerca di rispondere una ricerca storica iniziata in questi giorni, che sarà curata dall'Amministrazione comunale di Cavriglia in collaborazione con Antonella Fineschi, Sascha Bottai e il Professor Adalberto Scarlino.

Una iniziativa nata in vista delle celebrazioni del centenario dell'ingresso dell'Italia nella Grande Guerra, che si terranno nel 2015. I nomi dei 160 caduti ci sono, incisi nelle lapidi commemorative e nei registri e documenti del Comune e degli Archivi storici militari: quello che manca sono le storie, da raccontare per ricordare davvero quelle persone. 

Fondamentale, per questo, sarà il coinvolgimento dei cittadini: sono soprattutto le famiglie, infatti, che possono fornire il contributo più efficace per restituire dignità ai caduti cavrigliesi. Per questo l'Amministrazione comunale invita la cittadinanza a collaborare fornendo testimonianze, ricordi, fotografie, lettere e cartoline postali, onorificenze, riconoscimenti, oggetti vari, tutto ciò che può servire a dare un volto ai nomi incisi sui monumenti.

"La nostra memoria del '900 sarà mosaico assai complesso da ricomporre fin quando non saremo in grado di riscoprire i nomi, le storie e le identità dei nostri concittadini caduti nelle guerre o in altri conflitti e di consegnarli ai posteri – ha commentato l'Assessore alla cultura, Filippo Boni, che ha inviato una lettera ai cittadini di Cavriglia – il centenario dall'ingresso dell'Italia nel primo conflitto mondiale rappresenta per noi un momento di fondamentale riflessione ed un monito all'approfondimento ed alla ricerca dei cavrigliesi caduti nel periodo in questione".

"Per questo – ha aggiunto Boni – chiediamo ai nostri concittadini di aprire i propri album di famiglia, di ricercare le eventuali lettere o foto nascoste negli archivi privati. Insomma di rispolverare la memoria individuale che diviene memoria collettiva se condivisa con tutti. La nobile ricerca di Antonella Fineschi, Sascha Bottai e del professor Scarlino che stiamo promuovendo, ci permetterà di raccontare per la prima volta chi furono davvero i nostri caduti, perché morirono per la maggior parte a neppure vent'anni, e quali famiglie lasciarono a casa, a piangere il loro ultimo viaggio di ritorno verso Cavriglia".

"Se i nostri concittadini collaboreranno, riusciremo ad arricchire la ricerca ed a riscoprire storie solo apparentemente perdute, che fanno parte integrante delle nostre radici e di conseguenza del nostro futuro". Chi vuole mettere a disposizione del materiale può contattare la Segreteria del Sindaco del Comune di Cavriglia (055.9669733). Il materiale riguardante i soldati caduti sarà parte integrante della ricerca in corso, mentre altri eventuali contributi, riguardanti i soldati che ebbero la fortuna di tornare vivi dalla guerra, costituiranno la base di una più ampia documentazione che il Comune utilizzerà successivamente.

Glenda Venturini
Glenda Venturini
Capo redattore

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