23, Novembre, 2024

Al Cleveland Museum un’opera che fu trafugata da Ponte agli Stolli: senza risposta l’interrogazione in Senato che ne aveva chiesto il rientro

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Un bassorilievo in terracotta invetriata, opera di Benedetto Buglioni, rubata a inizio ‘900 da un tabernacolo al Ponte agli Stolli, nel comune di Figline, è esposto oggi al Cleveland Museum of Art, negli Stati Uniti. È una storia rimasta quasi sconosciuta, in Valdarno, quella ricostruita in una interrogazione presentata in Senato a luglio 2020 da nove senatori (allora tutti nel gruppo M5S), con prima firmataria Margherita Corrado, oggi nel Gruppo C.A.L.-Pc-Idv. Da allora ad oggi, però, questa vicenda non solo non ha avuto alcuno sviluppo noto, ma addirittura dopo due anni manca ancora la risposta del Ministero della Cultura a quella interrogazione.

Il testo dell’interrogazione aveva circostanziato la vicenda: “Nella sala 118 del Cleveland Museum of Art (CMA), in Ohio (USA), dedicata al Rinascimento italiano, risulta sia esposto un bassorilievo in terracotta policroma invetriata e smaltata, di dimensioni considerevoli, attribuito all’artista fiorentino Benedetto Buglioni (1461-1521); il bassorilievo raffigura la “Madonna col Bambino”, seduta in trono fra i santi monaci Francesco d’Assisi e Giovanni Gualberto, e in alto tre cherubini; l’opera è assegnata all’ultimo ventennio di vita dell’autore, allievo della bottega dei Della Robbia, ma resosi presto autonomo, anzi concorrente, e assai attivo anche fuori da Firenze (Toscana, Umbria, Lazio)”.

Effettivamente il portale del Museo di Cleveland riporta tuttora la scheda dell’opera esposta. “Il portale del CMA – prosegue il testo dell’interrogazione – precisa trattarsi di un dono ricevuto nel 1921 da Jeptha Homer Wade II (1857-1926), nipote dell’omonimo celebre imprenditore, che all’epoca era presidente dall’Istituto, fondato nel 1916; nel tracciare la storia pregressa del manufatto che suppone opera del Buglioni, il sito web risale fino a tale Raoul Heilbronner, che lo detenne in Francia dal 1911 al 1914, anno in cui, scoppiata la guerra, gli fu confiscato in ragione della sua nazionalità; venduto all’asta tenutasi il 22-23 giugno 1921 alla Galleria George Petit di Parigi, attraverso Jacques Seligman passò alla P.W. French & Co e da quella al citato J.H. Wade II, che lo cedette al CMA”.

Questa dunque la storia più recente. Ma “il museo statunitense omette di riferire che nel 1904 il bassorilievo in questione era stato trafugato dalla frazione Ponte agli Stolli di Figline Valdarno; i presunti autori del furto, denunciati ai Carabinieri di Pontassieve, furono processati nel 1906 senza che si facesse luce, in sede giudiziale, sulla sorte del bene trafugato; più tardi, si venne a sapere che il manufatto era stato spedito in Francia”. Una storia complessa, insomma, tanto che “autorevoli biografie – si legge ancora nel testo – tuttora non assegnano a Benedetto Buglioni quest’opera d’arte, benché sia stata pubblicata come sua dal CMA nel 1982 e l’attribuzione sia oggi rafforzata da documenti del 1749 che la menzionano esposta in un’edicola proprio a Ponte agli Stolli, dunque non lontano da siti legati alla Congregazione Vallombrosana fondata dal citato san Giovanni Gualberto”.

Insomma tutto sembra confermare che l’opera del Cleveland Museum of Art sia quella rubata nel 1904 al Ponte agli Stolli. Tanto che il Nucleo Tutela Patrimonio Culturale dei Carabinieri inserisce l’opera di Buglioni nel database dei beni culturali illecitamente sottratti, dove è presente una vecchia fotografia in bianco e nero della scultura (qui la pagina di ricerca, dove è sufficiente inserire ‘Buglioni’ nella stringa di ricerca per autore per individuare l’opera).

Codice Bene: 87708[1]
Tipo Oggetto: GRUPPO SCULTOREO (TRE O PIU’ FIGURE E/O ANIMALI)
Autore: BENEDETTO BUGLIONI (1461 CA.-1521), ATTRIBUITO A
Titolo: MADONNA CON BAMBINO, ANGELI E I SANTI FRANCESCO E GIOVANNI GUALBERTO
Tecniche/Materiali: INTAGLIO,TERRACOTTA
Misure: cm 198×165

Nel 2020, dunque, l’interrogazione depositata in Senato aveva l’obiettivo di chiedere il rientro dell’opera in Italia, tanto che si chiedeva espressamente “se il Ministro in indirizzo intenda riferire se, a fronte della segnalazione tempestiva al suo Dicastero di quanto accertato dal Comando Tutela Patrimonio Culturale una ventina d’anni fa, la diplomazia culturale italiana si sia adoperata per ottenere dal CMA la riconsegna del bassorilievo e con quale esito” e “quale sia lo stato di avanzamento dei procedimenti tesi a favorire il ritorno in Italia del pregevole manufatto artistico e se non ritenga di volersi adoperare anche attraverso il ‘Comitato per il recupero e la restituzione dei beni culturali’ affinché sia dato nuovo impulso all’attività diplomatica, al fine di raggiungere al più presto il risultato atteso”.

Peccato che sono passati quasi due anni e ancora dal Ministero non è arrivata alcuna risposta, come ci conferma oggi la senatrice Margherita Corrado: “Ad oggi, l’interrogazione sul bassorilievo del Buglioni non ha ricevuto risposta, come del resto quasi tutte quelle da me presentate al Ministero della cultura (163, contro 18 risposte), che vive, nonostante la rappresentazione mediatica fuorviante, una stagione tristissima. Non mi risulta, inoltre, ma potrei non essere informata, che si sia mosso qualcosa sul piano delle relazioni MiC-Cleveland Museum né che vi siano altre iniziative in corso o svolte”. Tutto fermo, insomma. Ma una mobilitazione del territorio per il quale il bassorilievo era stato realizzato, oggi, sarebbe forse auspicabile, perché potrebbe aiutare a riaprire questa pagina.

Glenda Venturini
Glenda Venturini
Capo redattore

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