Da poche ore si è diffusa la notizia della morte del noto stilista fiorentino Roberto Cavalli. Il padre, Giorgio Cavalli, fu una delle 85 vittime della stragi nazi-fascista avvenuta il 4 luglio 1944 a Castelnuovo dei Sabbioni.
Nella mattina del 4 luglio 1944, le truppe tedesche irruppero nel paese di Castelnuovo dei Sabbioni, catturarono gli uomini del paese e li condussero in piazza per la fucilazione. Fra queste 85 vittime, c’era anche Giorgio Cavalli, allora Caposervizio nella miniera di Santa Barbara e padre di Roberto. L’episodio è stato recentemente riportato dallo stesso Roberto Cavalli in occasione della nascita del suo ultimo figlio, chiamato Giorgio in memoria del padre. Nell’anno dell’80 esimo anniversario del massacro nazi-fascista, muore Roberto Cavalli all’età di 83 anni a causa di una lunga malattia.
Negli anni, però, Roberto Cavalli ha mantenuto vivo il ricordo del padre e del piccolo borgo nel comune di Cavriglia in cui ha speso i primi anni di vita. Lo scorso 4 luglio 2012, Roberto Cavalli partecipò all’inaugurazione del Museo della Miniere di Castelnuovo dei Sabbioni, in occasione del 68 esimo anniversario del massacro nazi-fascista.
Lo ricorda il sindaco di Cavriglia Leonardo Degl’Innocenti o Sanni nella sua pagina Facebook: “Addio allo stilista Roberto Cavalli, morto poco fa a Firenze. Le nostre più sentite condoglianze alla famiglia. Lascia sei figli. Era nato e cresciuto a Firenze, città che amava, il nonno, Giuseppe Rossi era stato un celebre pittore macchiaiolo, mentre il padre Giorgio venne ucciso dalla Wehrmacht nel 1944, fucilato nel nostro comune a Castelnuovo dei Sabbioni. Lo stilista aveva raccontato che il suo ultimo figlio proprio per questo portava il nome di Giorgio, in memoria di suo padre. Roberto è morto esattamente 80 anni dopo il massacro di suo babbo. La terra gli sia lieve”.