Fiom, Fim e Uilm commentano con soddisfazione l’accordo raggiunto, con molta fatica, nella notte. “Abbiamo raggiunto un risultato importante, anche nella prospettiva della reindustrializzazione del sito su cui abbiamo ottenuto investimenti dell’azienda”
C'è soddisfazione, nei commenti dei segretari dei tre sindacati Fim, Fiom e Uilm nel giorno dopo la firma dell'accordo. Una intesa siglata in maniera unitaria, così come unitario è stato anche, salvo rari momenti, il percorso che ha portato le tre sigle sindacali fino a qui, insieme ai lavoratori, in una lotta partita il 22 giugno scorso e culminata con una trattativa di ore, al Ministero.
"Il 22 giugno qui c'erano persone con le lacrime agli occhi, che stavano ricevendo a casa le lettere di licenziamento", commenta Daniele Calosi, segretario della Fiom Cgil di Firenze, ai cancelli dello stabilimento. "Noi ci abbiamo creduto fin dall'inizio, abbiamo creduto di riuscire a salvare tutti e 318 i posti di lavoro e ci siamo anche inventati una bozza di decreto. Devo dire che il Governo da questo punto di vista ci ha ascoltato, il Ministro è venuto qui e ha fatto una promessa che ha mantenuto".
"Ad oggi – ha aggiunto Calosi – la procedura di licenziamento è cancellata, e si parla di reindustrializzazione: avevamo detto fin dall'inizio che questo stabilimeno non era di Bekaert ma dei lavoratori, e l'azienda non poteva pensare di andarsene licenziando e facendo anche speculazione immobiliare. E così abbiamo ottenuto anche lo 'sconto' del prezzo dello stabilimento di 40mila euro per ogni lavoratore riassunto: se fossero riassunti tutti, lo stabilimento sarebbe gratis. Insomma, il miglior accordo possibile. La felicità dei lavoratori si percepisce, ora aspettiamo il voto per la conferma".
Anche la Fim Cisl accoglie con soddisfazione la firma. "È un accordo molto importante per la salvaguardia dell’occupazione e per tutte le misure che contiene, che puntano a mantenere l’industria in Valdarno" dicono Alessandro Beccastrini, segretario Fim Firenze e Toscana e Fabio Franchi, segretario generale aggiunto Cisl Firenze e Prato. "Vogliamo ringraziare la costanza dei lavoratori, l’impegno dei delegati, la solidarietà di tutta la comunità valdarnese. In questa vertenza – dice Beccastrini – abbiamo lavorato perché nessuno venisse dimenticato: chi andrà in pensione, chi resta in Cig, chi viene reindustrializzato lì e chi potrà essere assunto in un’altra azienda. Ora va seguita bene la ‘fase B’, quella che dovrà portare alla reindustrializzazione e su questo c’è l’impegno comune con il Governo: l'obiettivo è di mantenere un presidio produttivo importante in Valdarno".
"Lo sconto che abbiamo ottenuto (40 mila euro in meno sul valore dell’immobile per ogni riassunto) andrà ai soggetti che vorranno acquisire il sito, che già ci sono. I nomi non si possono fare, ma ci sono interessamenti molto concreti che dovrebbero maturare entro pochi giorni", aggiunge Beccastrini. "Se pensiamo da dove eravamo il 22 giugno, pareva impossibile – aggiunge Franchi – è una soluzione comunque positiva perché i licenziamenti sono stati rinviati, ci sono tre mesi di lavoro in più e un percorso di cassa integrazione, ci sono incentivi all’esodo e la prospettiva di un percorso di reindustrializzazione. Quando le cose vanno male accanto ai lavoratori c’è il sindacato, con la forza di resistere e la capacità di proporre. Tutti i complessi strumenti messi in campo in questo accordo per non abbandonare nessuno sono frutto dell’esperienza e della capacità di proposta del sindacato e della Cisl in particolare. Chi non perde occasione per denigrare le organizzazioni di rappresentanza dei lavoratori dovrebbe tenerlo a mente".
Anche la Uilm Uil si associa ai commenti di soddisfazione e guarda al futuro: "Abbiamo chiesto ad azienda e istituzioni il tempo necessario per la continuità occupazionale del sito Bekaert di Figline, e abbiamo ottenuto di continuare a produrre fino a fine anno e la cassa integrazione per tutto il 2019, spostando la chiusura del sito dal 3 settembre 2018 al 31 dicembre 2019 e scongiurando i licenziamenti – dice il Segretario Uilm Firenze Arezzo Davide Materazzi – ora dobbiamo chiedere e pretendere una concreta e stabile reindustrializzazione che salvaguardi la totalità dei posti di lavoro, e non solo dei 318 lavoratori coinvolti, onde evitare e scongiurare l'impoverimento occupazionale ed industriale dello stabilimento ex-Pirelli e di tutto il Valdarno".
"L'accordo verrà sottoposto nei prossimi giorni al giudizio dei lavoratori – ricorda Giuliano Poggialini, delegato Uilm della Rsu – dal 22 giugno, data dell’inizio della procedura di licenziamento, ad oggi abbiamo fatto un miracolo sindacale garantendo a tutti e 318 lavoratori la cassa integrazione e un piano sociale che, in presenza dell’ammortizzatore sociale, non è stato facile contrattare. Ora il nostro futuro dipenderà dalla reindustrializzazione dello stabilimento che ad oggi non è per niente scontata e dovremo continuare a lavorare e vigilare per la salvaguardia e il futuro di tutti e 318 lavoratori".