I comuni interessati dalle chiusure hanno presentato il ricorso al Tar della Toscana, e la pronuncia è attesa per settembre. Poste Italiane ha annunciato la chiusura dal 7 settembre di oltre 50 sportelli, fra cui Campogialli, Pieve a Presciano e Mercatale. Ma dal Friuli arriva la notizia di una sentenza a favore del comune ricorrente, che può rappresentare un prezioso precedente
"La decisione del Tar del Friuli Venezia Giulia in merito alla vicenda della chiusura degli uffici di Poste Italiane nei piccoli paesi di montagna è un atto che potrebbe aprire nuovi scenari". A dirlo è stato il Presidente di Uncem Toscana Oreste Giurlani, qualche giorno fa: e la questione, che riguarda da vicino anche il Valdarno, potrebbe dunque avere presto una svolta.
A far sperare i sindaci e i cittadini dei comuni toscani in cui Poste ha annunciato al chiusura di alcuni piccoli uffici è la sentenza n° 332 del 15 luglio con la quale il Tar del Friuli ha accolto il ricorso proposto dal comune di Buja in provincia di Udine, annullando i provvedimenti con i quali Poste Italiane, in applicazione del piano di riorganizzazione degli uffici postali, aveva chiuso due uffici postali in due frazioni di quel comune.
"Dalla lettura della sentenza – spiega Giurlani – emerge con chiarezza inequivocabile come i giudici friulani abbiano affermato che l'esigenza di risparmiare può essere un fattore di valutazione da parte di Poste Italiane ma non può prevalere sull'interesse pubblico allo svolgimento del servizio universale. Per questi motivi, sempre nella sentenza si legge come debba tenersi in seria e doverosa considerazione la situazione geografica e orografica dei singoli territori interessati dal piano di razionalizzazione nonchè le proposte che dai comuni interessati dovessero giungere".
Una sentenza di grande importanza, secondo Giurlani, in vista della pronuncia del Tar della Toscana, che è attesa per settembre: vi hanno fatto ricorso tutti i comuni del territorio regionale interessati dalla chiusura, compresi quelli valdarnesi. Qui gli uffici postali che dal 7 settembre, salvo diverse decisioni, chiuderanno i battenti sono tre, e cioè Campogialli, Pieve a Presciano e Mercatale.
"La sentenza del Tar del Friuli – sottolinea il presidente di Uncem Toscana – sancisce il servizio postale come un servizio di interesse pubblico, ancorché gestito da soggetto privato, in quanto oggetto di concessione di pubblico servizio. E si riconferma la natura giuridica del Comune quale espressione di una collettività che ha evidente interesse ad avere parità di trattamento per i propri cittadini. Ma vi è un altro importantissimo passaggio, in questa sentenza. E cioè che l'aspetto economico non può essere considerato né esclusivo né prevalente nell'interesse pubblico allo svolgimento corretto di un servizio universale come va considerato il servizio postale.".
"A questo punto – conclude Giurlani- questa sentenza apre le porte ad una riconsiderazione da parte di Poste delle chiusure e soppressioni che si stanno attuando senza il dovuto rispetto per i territori, utenti ed istituzioni".