05, Novembre, 2024

Uffici postali aperti a singhiozzo: restano i problemi. I sindacati protestano per code, assembramenti, intolleranze

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Disagi per i cittadini da un lato, difficoltà a svolgere il proprio lavoro dall’altro. La questione degli orari ridotti in alcuni uffici postali, anche in Valdarno, resta all’ordine del giorno. Marco Casucci, Consigliere regionale della Lega, presenta una mozione in merito

Da Reggello fino a Laterina Pergine, da Bucine fino a Cavriglia e non solo: i problemi legati all'apertura a orario ridotto di molti uffici postali, specialmente nelle frazioni ma anche nei principali centri abitati, sono ancora presenti nonostante i ripetuti appelli, a partire da quelli mossi dai sindaci dei territori interessati dai disagi. E a questo si somma il fatto che alcuni uffici postali erano stati già chiusi in un piano di ridimensionamento voluto da Poste Italiane negli anni passati. 

In merito ai piccoli uffici postali chiusi negli anni scorsi, il Consigliere regionale della Lega Marco Casucci ha preparato una mozione: "La riorganizzazione voluta da Poste Italiane non ha tenuto conto dei potenziali disagi che avrebbe creato fra gli utenti. È emblematico quello che sta accadendo in alcuni comuni del Valdarno aretino come Bucine, Cavriglia, Laterina Pergine e Castelfranco Piandiscò, dove gli abitanti sono alle prese con disagi quotidiani. Specialmente per le persone più anziane, in pieno inverno, non poter avere vicino a casa un punto di riferimento per le proprie incombenze legate al pagamento di bollette o operazioni affini, è una carenza davvero inaccettabile. Pertanto abbiamo predisposto una mozione in cui chiediamo alla Giunta di adottare idonei ed urgenti provvedimenti, sensibilizzando Poste Italiane garantire l'apertura degli sportelli nelle aree marginali interessate dal piano di ridimensionamento". 

Slc Cgil, Slp Cisl e UilPoste segnalano invece che da diversi giorni si verificano lunghe code di clienti in molti uffici postali dei Comuni delle province di Firenze, Prato e Pistoia, code che creano notevoli criticità sia per quanto riguarda il rischio di assembramenti, sia per il verificarsi di episodi di intolleranza ed atteggiamenti aggressivi verso gli operatori postali in servizio negli uffici medesimi. "L’afflusso negli uffici in lunghe file di utenti superiore alla media è dovuto non solo alle regole anti Covid che impongono accessi contingentati, ma anche ad un numero di sportelli aperti largamente insufficienti, vista la mancanza notevole di addetti, per le scadenze istituzionali di adempimenti Imu, Tari e l’aggiungersi di richieste di attivazione di identità digitale". 

"Avendo segnalato tali criticità alle Prefetture ed ai sindaci delle province di Firenze, Prato e Pistoia, oltre che ai responsabili regionali di Poste Italiane, si richiede un intervento a tutte le autorità preposte al coordinamento dell’ordine e della sicurezza pubblica per assicurare la presenza di servizi di vigilanza presso i siti dove si manifestano gli eventi denunciati, al fine di prevenire assembramenti, regolare gli afflussi, evitare qualsiasi rischio di episodi di intolleranza e assicurare le necessarie condizioni di sicurezza per i lavoratori e la clientela all’interno e all’esterno degli uffici postali. Tale richiesta viene avanzata anche in considerazione del pagamento anticipato, dal 28 dicembre al 2 gennaio, delle pensioni di gennaio 2021". 

 

Glenda Venturini
Glenda Venturini
Capo redattore

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