20, Novembre, 2024

Sperimentazione sulla linea Lenta, dopo due giorni sul 2317 i pendolari all’attacco: “Pericolosa forzatura”

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Da due giorni l’interregionale 2317 non percorre più la Direttissima ma viene instradato regolarmente sulla Lenta: è la sperimentazione annunciata da Trenitalia e Regione per verificare la puntualità di questo sistema. Ma il Comitato è durissimo: “Prova di forza inaccettabile contro i pendolari valdarnesi”

All'orizzonte c'è sempre quello che i pendolari valdarnesi definiscono un vero e proprio "sfratto": il timore infatti è di dover rinunciare definitivamente alla Direttissima, per lasciare spazio all'Alta velocità, e accontentarsi della linea Lenta, con un percorso che allunga il collegamento fra il Valdarno e Firenze di una decina di minuti, secondo le stime dei pendolari stessi. 

E così quella sperimentazione appena avviata da Trenitalia e Regione, che hanno spostato sulla Lenta il 2317, interregionale che torna da Firenze in Valdarno intorno alle 19, non è piaciuta al Comitato: che dopo due giorni torna a sottolineare tutta l'inappropriatezza di questa scelta. "È una forzatura pericolosa e una prova di forza inaccettabile" commenta il portavoce Maurizio Da Re, che ieri ha verificato di persona la sperimentazione salendo a bordo del 2317.

Il bilancio di questi due giorni è affidato ai numeri: "L'altro ieri – ricorda Da Re – il treno sulla Lenta ha avuto 6 minuti di ritardo all'arrivo nel Valdarno, mentre ieri solo 1 minuto a Figline e 2 minuti a S.Giovanni e a Montevarchi. Noi continuiamo a definire assurda la sperimentazione sulla Lenta del 2317, che di solito è un treno serale abbastanza tranquillo, spesso in orario nelle scorse settimane, fuori dagli orari di punta, e i pendolari che lo usano non avevano alcun bisogno della sperimentazione e dei possibili ritardi".

C'è poi la questione dell'allungamento dei tempi di percorrenza. "I treni sulla Direttissima hanno orari e tempi di percorrenza allungati di almeno 5 minuti, e quindi i ritardi del 2317 per la sperimentazione vanno sommati e considerati in più, a danno del pendolare. Alla fine, fra sperimentazione e tempi allungati di percorrenza, diventano circa 10 minuti di vita che ogni giorno vengono rubati al pendolare nel viaggio di ritorno a casa nel Valdarno – si indigna Da Re – quando invece Ferrovie investe centinaia e centinaia di milioni di euro nell'acquisto di nuove Freccerosse sempre più veloci e nella realizzazione del tunnel di Firenze, per far risparmiare tempo al cliente dell'Alta Velocità".

Dopo la sua verifica di ieri, Da Re parla anche di "forzature pericolose" effettuate durante la sperimentazione. "Il treno – spiega – ha chiuso le porte in anticipo sia alla partenza a S.M.Novella, puntualissima alle 19.13, che a Figline, dove addirittura non hanno fatto in tempo a salire alcuni pendolari. Inoltre il treno è andato a tutta velocità nell'attraversamento delle stazioni, specialmente a Pontassieve, incurante di possibili spostamenti d'aria e di eventuali situazioni di rischio per le persone presenti sui marciapiedi delle stazioni". 

"La sperimentazione è inaccettabile per i pendolari – conclude Da Re – perchè Trenitalia e Rfi devono dimostrare, a tutti i costi e in qualsiasi modo, che l'allungamento della tratta si può fare, secondo loro, limitando i ritardi con il treno statisticamente puntuale".
 

Glenda Venturini
Glenda Venturini
Capo redattore

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