23, Dicembre, 2024

Slitta l’apertura della “week surgery” al Serristori, i Cobas gridano allo scandalo: “In atto lo smantellamento dell’ospedale”

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Parlano di “promesse tradite” i rappresentanti dei Cobas, che spiegano: “Il Commissario Morello sposta la riapertura della nuova week surgery a una data da definire, c’è chi vocifera dicembre”. E annunciano: “Riparte la mobilitazione”. Chiesto un incontro urgente alla Asl10

Fanno un salto nel buio gli annunci sul potenziamento della chirurgia all'ospedale Serristori. Perché, stando agli ultimi allarmi lanciati sulla week surgery, la sua riapertura non avverrà dopo la fine dell'estate. Forse occorrerà aspettare addirittura dicembre, e senza avere contezza dell'effettiva organizzazione, in termini di numero di posti letto e lavoratori. 

L'ultimo grido d'allarme arriva dai rappresentanti dei Cobas. Andrea Calò e Domenico Mangiola firmano un documento durissimo, in cui attaccano scelte che, sostanzialmente, costituiscono "lo smantellamento dell'ospedale in favore della clinica Frate Sole". Chiesto fin da subito un incontro urgente alla Asl10, intanto i Cobas annunciano la mobilitazione. 

"Dopo aver speso milioni di euro per l’ammodernamento delle sale operatorie e del servizio di radiologia, e annunciato in pompa magna il rilancio del Serristori – ricordano i due sindacalisti – il Commissario Morello getta la maschera, spostando la data di riapertura prevista per il 1 settembre dei 15 posti letto della nuova week-surgery, ridotti per le ferie estive, ad una incerta data da definire. Si vocifera dal 30 settembre o addirittura a fine dicembre 2015". 

I Cobas attaccano anche l'ennesima esternalizzazione di attività radiologiche di risonanza magnetica: "1120 prestazioni a favore della potentissima casa di cura privata Frate Sole, che intasca oltre 142 mila euro", come d'altronde era avvenuto anche per i 45 interventi di ortopedia l'estate scorsa, "interventi che avrebbero potuto essere effettuati dalle nuove sale operatorie dell’Ospedale Serristori", sottolineano Calò e Mangiola. 

La via crucis del reparto di week-surgery e dei lavoratori inizia il 29 giugno scorso, quando ne viene decretata la chiusura con il trasferimento di 8 posti letto nella sottostante Medicina A, poi quei posti letto vengono chiusi dal 10 al 23 agosto per riapparire il 24 agosto, accompagnati dall’annuncio, poi smentito, di una riapertura per l’8 settembre del reparto di chirurgia. "Ad oggi – sostengono i Cobas – a causa dei debiti contratti da questi manager (tutti risistemati con la fase del commissariamento) nessuno sa quando e con quanti posti letto e lavoratori riaprirà la tanto decantata week-surgery".

Il quadro si completa con ulteriori tagli: "E’ di questi giorni l’uscita di un ennesimo documento aziendale che chiude il 4° posto letto della sub intensiva multidisciplinare riducendo ulteriormente le possibilità di soddisfare i diversificati bisogni sanitari della popolazione del Valdarno. Tutta fuffa, invece – secondo i Cobas – la partenza della Chirurgia oculistica e ambulatoriale che comunque dà il senso di come questa attività serva a coprire le oscure manovre di smantellamento dell’Ospedale a favore di un poliambulatorio quale dependance di Frate Sole". 

Nel presentare la richiesa di incontro urgente alla Direzione dell'Azienda sanitaria, i Cobas ribadiscono "il più profondo dissenso per questa disarticolazione dell’area chirurgica in tutta l’azienda fiorentina, che viene tagliata, ridotta o soppressa. I lavoratori non si arrenderanno, e come Cobas contrasteremo con tutte le nostre forze questo piano giocato sulla pelle dei lavoratori e dei cittadini, facendo ripartire la mobilitazione". 

Glenda Venturini
Glenda Venturini
Capo redattore

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