Il Serristori di Figline torna ad essere ospedale Covid: ad annunciarlo la Asl Toscana centro. Due i nuovi reparti Covid di Medicina: il primo sarà pronto, con 10 posti letto, a partire già da questo giovedì 13 gennaio, il secondo sarà riconvertito nei prossimi giorni. In tutto saranno 24 posti letto.
“La decisione è stata presa dalla direzione generale in accordo con quella sanitaria, per far fronte alle esigenze del quadro pandemico di questi giorni, attuando, fra l’altro, quanto già annunciato sul piano di espansione di posti letto e sul ricorso a risorse interne della propria rete ospedaliera”.
Verrà sospesa solo l’attività chirurgica di sala “in quanto il personale medico e sanitario verrà dirottato sull’ospedale di Santa Maria Annunziata per dare supporto nelle terapie intensive Covid e Utic Covid”. La Asl Toscana centro fa sapere che rimarranno invece aperti “tutti i servizi delle specialistica ambulatoriale attualmente in essere: poliambulatorio, dh oncologico, ambulatorio pediatrico (allergologia), consultorio centro donna, cup, ambulatorio ortopedico, fisioterapia, punto prelievi, trasfusionale e centro sangue, dialisi, cardiologia, endoscopia e chirurgia ambulatoriale oculistica”.
Il sindaco di Figline Incisa Giulia Mugnai e l’assessore alla sanità Arianna Martini intervengono: “Apprendiamo che nei prossimi giorni l’Ospedale Serristori verrà di nuovo convertito in presidio Covid dall’Azienda Usl Toscana Centro. Il nostro territorio viene chiamato a un nuovo sforzo per far fronte alla pandemia, e ancora una volta non dirà di no. La scelta della Asl è però l’ennesima conferma di quanto il Serristori sia un presidio essenziale per il sistema dell’assistenza sanitaria. L’emergenza passerà, il nostro ospedale invece resta: serve subito una progettualità seria per riportare tutti i servizi al livello pre-Covid, compreso il Pronto soccorso”.
“Più di un anno fa – proseguono Mugnai e Martini –, nell’ottobre 2020, molte delle attività del Serristori vennero chiuse o convertite, lasciando spazio ai 35 posti letto per pazienti Covid che richiedevano di cure ospedaliere. Misure temporanee, necessarie per far fronte all’emergenza. Misure che, come promise allora il direttore della Ausl Toscana centro Paolo Morello, sarebbero durate il tempo della fase più acuta, al termine della quale sarebbero stati ripristinati tutti i servizi. Tra le attività sospese c’era anche quella del Pronto soccorso, che da allora non è stato più riaperto. Nel frattempo la Regione Toscana presentò il piano per la riorganizzazione post pandemia del Serristori e lo stesso assessore regionale alla Salute, Simone Bezzini, venuto in visita all’ospedale, confermò la sua apertura al confronto sulla ripartenza del Pronto soccorso. Quegli impegni sono rimasti in gran parte sulla carta e le risposte fornite fin qui da Asl e Regione si sono dimostrate insufficienti. Oggi dobbiamo far fronte, purtroppo, a un aumento del bisogno di posti letto per pazienti Covid persino inatteso nelle proporzioni, con i ricoverati che, pur essendo mediamente di minore gravità rispetto alle precedenti ondate, registrano numeri assoluti mai visti. In una situazione simile, un ospedale deve fare l’ospedale: il Serristori e i suoi professionisti ancora una volta saranno a servizio della collettività. Questo fatto, per l’ennesima volta, mette Regione e Asl davanti all’evidenza: l’Ospedale Serristori è un presidio imprescindibile che ha bisogno subito di un piano per il rilancio, con tempi certi e che comprenda tutti i servizi, compreso il Pronto soccorso”.