La consigliera regionale del Movimento 5 Stelle, Silvia Noferi, ha effettuato un sopralluogo al Serristori e torna sulla questione della riorganizzazione del presidio post pandemia.
“Presentata il 6 maggio scorso un’interrogazione alla giunta regionale per avere delucidazioni riguardo al destino dell’ospedale Serristori, dopo un mese nessuno si è ancora degnato di rispondere. Non brillano certo di iniziative in campo sanitario né di celerità nel rispondere alle interrogazioni dei consiglieri regionali nella giunta toscana, ma la cosa straordinaria è che non rendono conto nemmeno ai sindaci del loro stesso partito”.
“L’ospedale Serristori di Figline Valdarno, dalla firma dei patti territoriali del 2013 fra ASL, Regione e Sindaci, aspetta ancora la tanto attesa riqualificazione e la promozione ad ospedale di zona di primo livello. Nel frattempo nel concreto, si è assistito al demansionamento della struttura che negli ultimi anni, soprattutto durante la pandemia, ha visto sparire non solo molti macchinari ma anche la sub-intensiva, l’endoscopia, il pronto soccorso, quaranta dipendenti fra operatori sanitari e infermieri, la ricollocazione in altre sedi di due su tre ortopedici mentre la cardiologia, rimasta con un solo specialista ha dovuto ridurre l’attività solo ai ricoverati interni e a poche ore di ambulatorio mentre gli specialisti di area medica sono stati trasferiti in pianta stabile all’ospedale di Santa Maria Annunziata e i posti letto si sono ridotti a 15 dei 180 originari”.
“Una gestione che sembra tutto meno che l’attuazione di quanto concordato nel 2013, con evidenti conseguenze negative sulla popolazione del Valdarno che risente anche dei disagi dovuti al pensionamento di 4 medici di famiglia per i quali non si è programmata per tempo la loro sostituzione. Nel frattempo a poche centinaia di metri la struttura privata di Frate Sole prospera e si amplia. Come non ricordare le parole del neo governatore Giani in uno dei suoi primissimi interventi in consiglio, quando durante le ore peggiori del dilagare della pandemia e della mancanza di posti letto, ammetteva il fallimento della politica di tagli e ridimensionamenti perpetuata da Enrico Rossi, finendo per riconoscere che gli ospedali periferici e la medicina di base sono essenziali per affrontare le emergenze sanitarie?”
La consigliera regionale del Movimento 5 Stelle conclude: “Possibile che le parole servano solo da scudo durante i confronti pubblici ma a queste non seguano mai i fatti Quanto potranno continuare a tirare la corda Giani e i suoi assessori, sia sul piano ambientale che su quello sanitario?”