22, Novembre, 2024

Serristori, Simoni: “Spero che Bezzini non riproponga la chiusura del Pronto Soccorso”

Articoli correlati

In Vetrina

Più lette

In Vetrina

L’assessore regionale Simone Bezzini in visita per incontrare i rappresentanti dei gruppi consiliari. Cristina Simoni, capogruppo della Lista Civica per Figline e Incisa Valdarno, interviene.

“Grazie alla richiesta a suo tempo avanzata dalla lista civica che la sottoscritta rappresenta nel Consiglio comunale di Figline e Incisa, finalmente giovedì pomeriggio (10 novembre) l’assessore alla Sanità della Regione Toscana, Simone Bezzini, verrà a Figline per incontrare i rappresentanti dei gruppi consiliari del nostro Comune. Cosa verrà a dirci l’assessore Bezzini? Speriamo con tutto il cuore che il responsabile della sanità regionale non venga a riproporre di non riaprire il Pronto soccorso al Serristori, per sostituirlo con un semplicissimo punto di primo soccorso. Questa idea è già stata bocciata dalle forze politiche locali e dalla popolazione. Ritornare su questa ipotesi sciagurata farebbe riesplodere quella lotta portata avanti da quasi mezzo secolo dalla popolazione figlinese, al quale la sottoscritta ha più volte aderito e dato voce, anche in occasione delle ultime elezioni amministrative comunali”.

“Nel 2020 l’Azienda USL Toscana Centro annunciò che per far fronte alla emergenza Covid 19 veniva sospesa l’attività di Pronto Soccorso al presidio ospedaliero Serristori di Figline. Occorre far notare che ben tre mesi prima di questo fatto (ovvero nel luglio 2020) la Regione aveva già approvato una delibera che, a 5 anni di distanza, decideva di adottare un decreto ministeriale del 2015, il quale fissava alcuni parametri minimi (bacino di utenza e accessi) necessari per tenere aperto un Pronto soccorso. Ebbene, tre mesi dopo l’approvazione di quella delibera regionale il direttore generale dell’ Azienda USL Toscana Centro non ebbe dubbi nel dichiarare pubblicamente che la chiusura del pronto soccorso del Serristori sarebbe stata solo temporanea e che, al termine della fase acuta della pandemia, si sarebbe tornati alla normale attività, con il ripristino completo del servizio di Pronto Soccorso h24 all’ospedale di Figline. Invece nell’aprile di quest’anno lo stesso direttore ha reso noto che alla ripresa della normale attività del Serristori, dopo l’emergenza Covid, non sarà più riattivato un Pronto Soccorso a Figline (chiuso ormai da oltre due anni), ma all’ospedale verrà aperto soltanto un Punto di Primo Soccorso per la piccola traumatologia e patologie minori”.

“Tutto questo perché il famoso decreto regionale di luglio (che misteriosamente a ottobre nessuno aveva citato, tanto che si erano date rassicurazioni e certezze sulla riapertura del pronto soccorso) ora fissa dei numeri minimi, che però a Figline non consentirebbero la tanto attesa riapertura del Pronto Soccorso. Proprio per via di quei numeri fissati a luglio ma dimenticati a ottobre 2020 ancora nei mesi scorsi si voleva mettere al Serristori un banale punto di primo soccorso al posto di un efficiente Pronto Soccorso vero e proprio.
A questo punto una simile decisione sarebbe una mancanza di rispetto per le migliaia di persone hanno già firmato contro questa ipotesi. Inoltre è bene ricordare che le associazioni del territorio hanno chiesto alle istituzioni locali e regionali una deroga a quel famoso regolamento del 2015 (lo stesso che, ripetiamolo per chiarezza, la Usl stranamente si era dimenticata di citare nell’ ottobre del 2020 quando aveva chiuso provvisoriamente il Pronto soccorso a Figline assicurando però ai cittadini la sua riapertura)”.

“La deroga richiesta dalle associazioni – che la mia Lista Civica per Figline e Incisa Valdarno sostiene convintamente – avrebbe il fine di riqualificare il Serristori come “Ospedale di Base per Acuti” con una struttura di Pronto Soccorso organizzata per effettuare 24 ore su 24 gli interventi di emergenza-urgenza e stabilizzazione clinica, ripristinando veramente le normali condizioni operative esistenti prima del 2020, condizioni che furono stabilite con il Patto Territoriale firmato da tutti i sindaci del Valdarno. Vale la pena ricordare che la tanto richiesta “deroga” per superare gli attuali vincoli (bacino utenza e numero di accessi Pronto Soccorso, che a Figline sarebbero inferiori ai parametri previsti dal famoso Decreto) ha già avuto un precedente nella zona aretina del Valdarno. Nel 2019 infatti, grazie anche al determinante impegno della Sindaca di Montevarchi, l’ospedale della Gruccia fu “promosso” da Ospedale di Base a Ospedale di 1° livello, proprio con una deroga specifica per il mancato rispetto di alcuni parametri del Decreto 70/2015″.

“A questo proposito presenterò in Consiglio Comunale uno specifico ordine del giorno per impegnare la Giunta a farsi promotrice presso la Regione Toscana affinché sia approvata la deroga. Forse ciò che vale a Montevarchi non vale a Figline?
Oltretutto nei conteggi che vengono effettuati per confrontarli con i parametri del decreto 70/2015 ci si dimentica di aggiungere ai circa 60.000 abitanti ufficiali del valdarno fiorentino, anche i non residenti ufficialmente (ad esempio chi ha in Valdarno la seconda casa o è qui per lavoro) e soprattutto non vengono calcolati i circa 780.000 turisti che ogni anno soggiornano nel nostro territorio, e che contribuiscono ad affollare i pronto soccorso nel periodo estivo. Tant’è che ora i cittadini che si rivolgono al pronto soccorso della Gruccia o a quello di Ponte a Niccheri scoprono che il tempo di attesa per i codici “non rossi” è normalmente di circa 9 ore. Con questi numeri è evidente a tutti che all’ospedale di Figline occorre riaprire subito un vero Pronto soccorso, speriamo che l’abbia finalmente compreso anche l’assessore Bezzini che incontreremo”.

 

 

Articoli correlati