28, Marzo, 2024

Serristori, Pittori ed Arcamone presentano una proposta per istituire una commissione di inchiesta

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La proposta sul Serristori da trattare nel consiglio comunale del 4 novembre. Sostegno ai due consiglieri del gruppo Misto arriva dai rappresentanti di Fratelli d’Italia Venturi e Trambusti

Il capogruppo e la consigliera del gruppo Misto, Silvio Pittori e Giorgia Arcamone, hanno presentato una proposta per l'istituzione di una commissione di inchiesta sull'ospedale Serristori di Figline. Il documento dovrebbe essere presentato nel consiglio comunale dl 4 novembre. 

"Da troppi anni si assiste ad un costante depotenziamento dell’ospedale Serristori, e, contestualmente, ad un triste  rimpallo di responsabilità tra gli organi elettivi locali e regionali, con prese di posizione a favore dell’ospedale temporalmente  coincidenti con le tornate elettorali, destinandolo poi tristemente al dimenticatoio. Poiché il depotenziamento dell’ospedale costituisce un grave danno per i pazienti, per i  sanitari che prestano la propria attività lavorativa all’interno dell’ospedale, esponendosi  anche a serie responsabilità stanti le condizioni in cui vengono costretti  ad operare, e per i cittadini tutti, io e Giorgia Arcamone quali rappresentanti del Gruppo Misto nel Consiglio Comunale, riteniamo sia arrivato il momento che il Consiglio Comunale di Figline e Incisa Valdarno costituisca una commissione di inchiesta per fare luce sull’ospedale Serristori, così da individuare l’attuale stato dell’ospedale, sotto il profilo dell’organico medico-sanitario nel medesimo impegnato, anche rispetto ad ogni reparto e reperendo, al fine di analizzarli,  gli atti, i provvedimenti assunti ed  i protocolli sottoscritti dai predetti organi elettivi, individuando altresì  le iniziative assunte, se assunte dagli organi suindicati nel periodo 2012-2020  per contrastare il depotenziamento dell’Ospedale Serristori, verificando e stabilendo  se l’attuale classificazione del nosocomio come presidio di area particolarmente disagiata sia direttamente conseguenziale alle decisioni assunte e/o condivise tra i predetti organi elettivi e le autorità regionali".

"Adesso siamo curiosi di verificare chi nel prossimo Consiglio  del 4 novembre 2020  riterrà di votare contro la nostra proposta già formalizzata questa mattina di costituzione della Commissione, ricorrendo a  formalismi e bizantinismi vari, così da impedire la ricerca della verità e la individuazione delle eventuali responsabilità. Non saremmo meravigliati se con detti formalismi e bizantinismi, la nostra proposta non fosse neanche posta all’ordine del giorno del prossimo Consiglio. Ci auguriamo che ciò non accada, in quanto la sostanza deve prevalere sulla forma quantomeno quando si discute di interessi  primari dei cittadini come il diritto alla salute. Presto una analoga  proposta avente  ad oggetto il legato Serristori:  sarà interessante fare chiarezza anche su quello".

Pieno sostegno alla richiesta di Pittori e Arcamone arriva dai rappresentanti di Fratelli d'Italia, Enrico Venturi e Valentina Trambusti.

 

"È indispensabile, infatti, chiarire una volta per tutte ciò che è successo all’interno del nostro presidio sanitario nei mesi di aprile e maggio e nei giorni scorsi nell’ottica di valutare se è stata presente una gestione sanitaria che tutela al massimo la salute dei Cittadini ed accertare eventuali responsabilità. Da parte nostra, ci aspettiamo che tale richiesta venga appoggiata da tutte le forze politiche sia all’interno che all’esterno del Consiglio". 

Nei giorni scorsi Venturi, Trambusti, Pittori e Arcamone avevano preso posizione sulla notizia di alcuni pazienti e operatori del Serristori risultati positivi al coronavirus.

 

"Ciò riporta alla memoria quanto accaduto mesi fa, quando all’interno di una importante struttura sanitaria del nostro territorio si ebbero dei casi covid 19. Interrogata dalla consigliera Arcamone in merito alla possibilità o meno che il covid avesse avuto accesso all’interno di detta struttura convenzionata a seguito del ricovero nella stessa di pazienti  provenienti dall’ospedale Serristori, il sindaco aveva dichiarato 'le quattro persone che erano arrivate presso la casa di cura dall’ospedale Serristori avevano prima avuto l’effettuazione di un test con tampone che era risultato negativo, quindi solo successivamente al tampone negativo, le persone dall’ospedale Serristori erano state trasferite presso Frate Sole, quindi non si era verificata una positività presso il presidio ospedaliero' ". 

"La domanda è lecita: non sarà che anche in quel caso i pazienti avessero contratto la malattia nel presidio ospedaliero sfuggendo al tampone in fase di dimissione ma comunque in fase di incubazione? E’ una domanda che nel Consiglio comunale del maggio 2020 è rimasta senza risposta e che riporta adesso alla ribalta la gravità di una situazione rispetto alla quale il Serristori sembrava immune. Ma la vera domanda che sorge, leggendo le dichiarazioni del primo cittadino di ieri pomeriggio, è se il Sindaco fosse tenuto ad attendere questi nuovi casi per chiedere 'con fermezza' chiarimenti alla ASL, o se avrebbe dovuto farlo ben prima, magari proprio in occasione del caso sottoposto alla sua attenzione nel corso del  consiglio del maggio 2020. Certo, meglio tardi che mai, ma nel caso di specie sarebbe stato meglio prima che dopo. L’augurio è quello che la situazione non peggiori esponendo qualche reparto al rischio chiusura".

 

 

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