I sostenitori dell’ospedale di Figline replicano alle recenti polemiche. “Nelle ultime settimane è mutato il quadro, ne vogliamo discutere anche noi
Il Comitato per il Serristori interveniene sulle ultime vicende che hanno riguardato l’Ospedale di Figline e il dibattito politico che ne è scaturito.
"Non è nostra intenzione intervenire a favore o contro questo o quel partito, poiché, in 25 anni di lotta per il Serristori, i nostri interlocutori sono sempre stati i rappresentanti istituzionali, collaborando sempre con tutti i partiti, sia di destra che di sinistra, nella speranza di raggiungere un obiettivo politico favorevole al nostro ospedale. Purtuttavia, visto che durante la polemica scaturita in merito alla richiesta (poi respinta) di una commissione d’inchiesta consiliare, in qualche modo si è voluto tirare in ballo il lavoro venticinquennale svolto dal nostro Comitato, ci preme fare in via preliminare alcune precisazioni".
"Il Comitato Serristori nel corso della sua lunga storia ha sempre espresso pubblicamente, e in modo fin troppo evidente e trasparente, le proprie critiche, anche pesanti ma sempre circostanziate, a tutte quelle istituzione, sia locali che sovraccomunali, che a nostro giudizio non hanno fatto l’interesse del Serristori. Nessuno ci può tirare per la giacca per coinvolgerci nella lotta tra avversari, oppure tra ex alleati politici. Siamo molto orgogliosi del nostro operato in questi 25 anni, sia quando siamo stati presenti con un nostro rappresentante nelle istituzioni sia quando abbiamo operato al di fuori delle istituzioni nelle piazze nelle assemblee pubbliche. Il fatto che nelle ultime elezioni comunali tutti i partiti e anche tutte le coalizioni civiche, abbiano messo il Serristori al primo posto del loro programma politico, ci fa ritenere di aver centrato il nostro obiettivo, che è sempre stato quello di tenere viva l’attenzione sul nostro ospedale e non certo quello di occupare una poltrona".
Il Comitato continua: "Detto questo, proprio per portare avanti in modo disinteressato la nostra missione, ci preme fare il punto della situazione elencando i fatti che si sono succeduti nelle ultime settimane e che, in qualche modo, hanno mutato il quadro della situazione per il futuro dell’Ospedale Serristori: 1) Elezione nuovo Presidente della Regione Toscana (Giani ha sostituito Rossi). 2) Nominato nuovo assessore regionale alla Sanità (Bezzini ha sostituito Saccardi). 3) Eletti due nuovi consiglieri regionali del Valdarno (Benucci e Tozzi). 4) Per far fronte alla drammatica emergenza sanitaria conseguente all’aggravarsi della pandemia da coronavirus, dal 30 ottobre il Serristori è stato trasformato in “Ospedale Covid” (senza p.l. di terapia subintensiva per chi si aggrava per poi essere trasferito) e di conseguenza si sono trasferiti tutti i degenti per altre patologie e sono state sospese tutte le attività di Pronto Soccorso e Chirurgia. 5) Il 4 novembre il Consiglio comunale ha bocciato all’unanimità la proposta del “Gruppo Misto” di instituire una commissione d’inchiesta sul Serristori, allo scopo di verificare le responsabilità politiche del depotenziamento del Presidio Ospedaliero che si è verificato negli ultimi anni".
"A seguito di questi importanti eventi, il Comitato per la Difesa del Serristori auspica con forza che vanga quanto prima organizzato un tavolo di incontro fra i nuovi rappresentati politici regionali, la Direzione della AUSL Toscana Centro, le massime autorità politiche del Valdarno coinvolgendo anche i rappresentanti delle Associazioni che da decenni si battono contro il continuo depotenziamento del nostro presidio ospedaliero, con lo scopo di ottenere garanzie per il ritorno alla normale attività dell’Ospedale dopo il periodo emergenziale e per il reintegro di tutte le attività sospese o soppresse negli ultimi anni. A nostro parere l’incontro dovrà essere anche l’occasione per fare il punto sulle varie criticità strutturali ed organizzative da tempo lamentate, nonché per ottenere l’attuazione degli impegni assunti da tutte le forze politiche e soprattutto dal nuovo Presidente della Regione Toscana Eugenio Giani".