26, Dicembre, 2024

Serristori, i Cobas contro Asl e Regione: “Inaccettabili le loro risposte”. L’elenco delle criticità

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La Rsu boccia la lettera con cui l’Azienda sanitaria ha presentato cronoprogramma e impegni per l’ospedale figlinese. “I patti territoriali ci sono dal 2013, mai concretizzati; il Serristori vive una condizione di costante precarietà”. E i rappresentanti dei lavoratori lamentano: “Nessuna risposta sul piano occupazionale e delle criticità del personale”

Sul Serristori ormai è un braccio di ferro, quello che contrappone la Rsu Cobas della Asl Toscana Centro, e l'Azienda sanitaria insieme alla Regione. Da una parte i rappresentanti dei lavoratori, che sull'ospedale figlinese hanno aperto pagine di contestazioni, portando alla luce criticità forti dentro il presidio; dall'altra le istituzioni sanitarie e regionali che replicano, indirizzando ai sindaci del Valdarno fiorentino note di chiarimento, con gli impegni assunti per quell'ospedale. 

Ma l'ultima di queste note, in cui la Asl, a firma del Commissario dottor Gori, presentava il cronoprogramma e parlava delle assunzioni in arrivo al Serristori, non è piaciuta ai Cobas. "Un documento inattendibile: spaccia per realizzato quello che invece, ancora, c'è da fare", puntualizzano i Cobas. 

"Sono trascorsi 4 anni dalla sottoscrizione del patto territoriale, a dicembre 2013, con il quale doveva realizzarsi il rilancio, il potenziamento e messa in sicurezza dell’Ospedale per acuti: ma niente di tutto questo è avvenuto", dicono Andrea Calò, Domenico Mangiola e Valentina Fontanelli per la Rsu Cobas. "Anzi, oggi l’intero sistema sanitario valdarnese è in crisi, fallite tutte le ipotesi avanzate dagli amministratori e manager dal polo unico, dall’integrazione e persino dalla messa in rete di Serristori e Gruccia".

Per l'ospedale figlinese, i 2 milioni di euro "promessi e accantonati per la riqualificazione del presidio sono (forse) ancora lì: nonostante i bisogni sociosanitari
della popolazione in aumento, che non trovano risposte adeguate in ciò che è
sopravvissuto nel presidio ospedaliero del Serristori". I Cobas parlano di "politiche
gestionali che cercano di allontanare la popolazione dall’Ospedale, costringendo a migrare verso altri ospedali regionali o peggio ancora nella miriade di case di cura e istituti privati nati come funghi". Il Serristori, intanto, "continua a vivere in una condizione di precarietà, a dispetto della nota di Asl e Rregione, che spaccia per realizzato quello che ancora c’è da fare". 

Oltre allo smantellamento di quei servizi essenziali per un ospedale "per acuti", i rappresentanti Rsu Cobas evidenziano anche i problemi del Pronto soccorso: "È sotto attacco a causa del tentativo aziendale di inserirvi il 118 territoriale abbattendo i posti letto; il terzo posto letto in area critica è stato da più di un mese velocemente soppresso e con calma dichiarano di essersi messi alla ricerca per rimettere il mal tolto. Permane sul il blocco degli accessi del 118 in notturna, dalle 20 alle 7". E poi i problemi già evidenziati più volte, come la siutazione di endoscopia digestiva, "condannata alla soppressione e gestita da un pool di specialisti di area chirurgica e medica del Serristori sottratti dalle proprie attività, con la promessa futura di un rafforzamento di 2 unità a tempo pieno". Infine, "Scandalosa è la proroga della pronta disponibilità pomeridiana di anestesisti e chirurghi, mentre nel futuro prossimo ci promettono, senza specificare alcuna data, di trovare una soluzione definitiva". Così come ortopedia: "Ridotta all'osso, viene promesso che in un futuro prossimo l’attività ortopedica sarà implementata con due sedute settimanali".

Lungo l'elenco che riguarda le criticità sul piano occupazionale, e le carenze di personale. "L’azienda si rende disponibile in un futuro prossimo a coprire l’elevato turn over di medici di medicina interna, ma niente dice per l’assunzione del personale infermieristico, OSS, tecnico sanitario di radiologia e di laboratorio analisi ai quali non è garantita neanche la promessa di un futuro prossimo". In cardiologia, "un medico dell’ospedale di Borgo San Lorenzo che lavorerà in proiezione anche sul Serristori: questo 'giochino' – commentano i Cobas – garantirà solo una cardiologia sulle 6h". "L’unica certezza – concludono – è l’attività pediatrica ottenuta grazie ad una straordinaria mobilitazione dei Cobas, associazioni e cittadini". 

Insomma, per i rappresentanti della Rsu "il profilo della risposta rimane basso, deludente ed evasivo negli impegni necessari, privo di una adeguata documentazione che certifichi l’operato dell’Azienda nell’attuazione del patto territoriale. Una relazione fatta in fretta e furia per nascondere la realtà attuale in cui vive l’Ospedale Serristori ancora in preda al progressivo svuotamento di attività e a drammatiche carenze di personale". I Cobas rinnovano l'appello alle istituzioni "a dire la verità, e onorare gli impegni assunti alla firma del patto territoriale presentando un vero cronoprogramma nelle sedi opportune". 

Glenda Venturini
Glenda Venturini
Capo redattore

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