24, Dicembre, 2024

Referendum: il Comitato ha incontrato le realtà che hanno contributo alla raccolta firme. Il 30 luglio la Regione decide

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Su un totale di 4.369 firme per chiedere il referendum abrogativo della legge regionale sul riordino del servizio sanitario 1.048 sono state raccolte in Valdarno.Per questo il Comitato per la sanità pubblica ha incontrato tutte quelle realtà che hanno collaborato. Intanto il 30 luglio la Regione dovrebbe decidere sull’ammissibilità

Sono state 4.369 le firme raccolte in tutta la Toscana per chiedere il referendum abrogativo della legge sul riordino del servizio sanitario. Di queste ben 1.048 provengono dal Valdarno. Il Comitato per la sanità pubblica che lo ha organizzato ha incontrato tutte quelle realtà che hanno collaborato: M5S, Sì Toscana, le liste Cresce S. Giovanni, Terranuova In Comune, Lista Civica Castelfranco-Piandiscò. Intanto il 30 luglio la Regione dovrebbe esprimersi sull'ammissibilità del referendum.

"Tutti hanno rimarcato la soddisfazione per il risultato ottenuto in Valdarno, con oltre 1050 firme in poche settimane, a testimonianza sia del fatto che la difesa della salute è un tema sensibile per i cittadini, sia del fatto che sulla difesa di diritti essenziali come il diritto ad una salute equa, universalistica, di qualità ed efficiente si incontrano sensibilità e forze anche di provenienza diversa. Si apre ora un nuovo capitolo, che presumibilmente sarà scandito entro la fine del mese: il 23 luglio saranno validate le firme raccolte in Toscana ed il 30 sarà valutata la legittimità del quesito. Tutti i consiglieri regionali di opposizione si sono attivati per garantire il rispetto di queste scadenze".

"In seguito, la proposta di referendum sarà pubblicata sul Bollettino Regionale e da quel momento si avvierà per tre mesi la raccolta delle 40.000 firme necessarie per sottoporre la legge 28/2015 al referendum abrogativo".

Il Comitato ha organizzato un’iniziativa a San Giovanni per martedì 15 settembre: parteciperanno Gavino Maciocco e Giuseppe Ricci, con l’obiettivo di chiarire le ricadute tecniche e organizzative sulla popolazione e sugli operatori sanitari della legge 28/2015.

 

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