29, Marzo, 2024

Referendum abrogativo: raccolte 50.000 firme. “Un successo. Significativo il contributo del Valdarno”

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50.000 firme, 10.000 in più rispetto a quelle richieste per dare il via alle procedure necessarie per il Referendum abrogativo della legge regionale sulla sanità. 4.589 quelle raccolte in Valdarno. “Un successo che dire straordinario è dire poco, se si tiene conto anche degli ostacoli frapposti da molti”

Brindano i rappresentanti del Comitato per la sanità pubblica promotore del Referendum abrogativo della legge regionale 28, quella sul riordino del servizio sanitario. Brindano perchè al 31 ottobre sono state ben 50.000 le firme raccolte, ovverosia 10.000 in più di quelle necessarie per chiedere al Collegio di Garanzia della Regione Toscana di attivare le procedure per indire il Referendum abrogativo. Di queste ben 4.589 sono state conseguite in Valdarno.

In 37 giorni, dal 1° settembre al 7 ottobre, sono state raccolte 21.000 firme, mentre in 24, dall’8 ottobre al 31, ben 29.000. Spiega Lucio Colonna rappresentante valdarnese del Comitato:

"Questo ci dice che le iniziative di mobilitazione attorno al referendum si sono moltiplicate e diffuse ogni giorno di più, estendendosi a macchia d’olio in tutta la Toscana. Questo dimostra che col passare dei giorni l’idea che è possibile opporsi alla scellerata politica sanitaria del binomio Rossi-Saccardi è possibile e che non vi è altra strada se non l’abrogazione della LR 28, se si vuol salvare la sanità pubblica".

Significativo il dato proveniente dal Valdarno: in tutto sono state 4.589 le firme raccolte. La scheda:

Comune Firme
Bucine                             158
Castelfranco Piandiscò                             591
Cavriglia                             330
Figline Incisa                             316
Loro Ciuffenna                             185
Montevarchi                          1.052
Reggello         138 (ultima settimana)
San Giovanni                          1.197
Terranuova                             518

In pratica in Valdarno ha firmato in media un elettore ogni 21, con punte di 1 ogni 11 a San Giovanni, 1 ogni 12,1 a Castelfranco-Piandiscò e 1 ogni 17-18 a Montevarchi e Terranuova.

"Quindi, un successo che dire straordinario è dire poco – continua Lucio Colonna – se si tiene conto anche degli ostacoli frapposti da alcune amministrazioni comunali, San Giovanni per esempio, che non hanno neppure esposto la comunicazione dell’esistenza del referendum, come la legge imporrebbe, o da alcune catene commerciali, come Coop e Ipercoop, che hanno negato la possibilità di collocare i banchini davanti ai supermercati o ancora per il rifiuto a scendere in campo di associazioni no-profit come il Calcit Valdarno, a differenza delle analoghe organizzazioni aretina e del Valdarno Fiorentino".

Come è stato possibile, allora, questo risultato?, abbiamo chiesto a Lucio Colonna:

"Tante forze politiche, regionali e locali, si sono pubblicamente espresse a favore del referendum, sia nel corso di consigli comunali, sia di iniziative pubbliche di ogni genere. Credo che si faccia prima, anche per non correre il rischio di dimenticare qualcuno, a dire chi si è defilato: il gruppo dirigente del Pd Valdarnese, ancora una volta, ha dimostrato la sua distanza dai problemi reali della gente".

"Nel corso della raccolta delle firme, per esempio, abbiamo denunciato che una signora aveva firmato infuriata, all’uscita dall’ospedale, perché le avevano fissato un appuntamento per un intervento di piccola chirurgia ambulatoriale per il 5 maggio 2016: il Sindaco di San Giovanni si era impegnato pubblicamente a informarsi ma ancora aspettiamo la risposta".

Lucio Colonna continua a raccontare quanto accaduto durante la raccolta delle firme:

"Siamo stati accusati di voler seminare il panico, dicendo che Rossi vuol chiudere l’Ospedale: falsità, perché l’affermazione che sistematicamente abbiamo fatto è stata che 'questa legge porta le Usl da 12 a 3 e fa decidere a Siena le risorse da assegnare al Valdarno: vi sembra giusto?'. I dirigenti del Pd, di fronte a queste o altre citazioni degli articoli delle legge 28, non trovavano di meglio che dire che 'le cose non stanno esattamente così' rifiutando di leggere insieme la legge, ovvero sostenendo, come ha fatto l’ex-Sindaco di Terranuova Pasquini, che 'le piccole strutture andrebbero chiuse', dimostrando ancora una volta che quello che conosce riguardo alla gestione della sanità si potrebbe scrivere su un francobollo".

Infine:

"Tuttavia, nonostante quest’atteggiamento da struzzi, devo dire che centinaia di iscritti e simpatizzanti del Pd hanno capito le ragioni del referendum ed hanno convintamente firmato, come i numeri dimostrano".

Adesso il Comitato presenterà le 50.000 firme al Collegio di Garanzia della Regione Toscana e chiederà di attivare le procedure per indire il Referendum abrogativo che con molta probabilità sarà organizzato nella prossima primavera.
 

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