Nell’incontro per discutere sulla decisione di distribuire la posta ogni due giorni erano presenti il presidente di Anci Toscana, il vicepresidente nonchè sindaco di Terranuova, Sergio Chienni, alcuni sindaci della provincia di Arezzo e i vertici di Poste Italiane
Dopo il varo del piano di Poste Italiane per la consegna della corrispondenza ogni due giorni, nelle zone con minore densità di popolazione, si è tenuto un incontro tra Il presidente di Anci Toscana, Matteo Biffoni, il vice presidente, Sergio Chienni, alcuni sindaci dei comuni della provincia di Arezzo e i vertici di Poste Italiane. Lo scopo è stato quello di avere garanzie sugli standard del servizio a un mese dall’introduzione della consegna della posta a giorni alterni nella provincia di Arezzo e alla vigilia dell’avviamento della novità in quella di Prato, che scatterà il 27 giugno. Concordati tavoli periodici di controllo e migliore comunicazione.
“La nostra preoccupazione è che la consegna della posta a giorni alterni possa portare ad ulteriori problemi e ritardi nel servizio. Per questo abbiamo voluto incontrare Poste Italiane: vogliamo garanzie a tutela dei cittadini e delle imprese, perché ai problemi già esistenti non si sommino ulteriori difficoltà, in un contesto spesso già inasprito per la chiusura o il ridimensionamento di alcuni uffici sul territorio”, ha sottolineato il presidente di Anci Toscana e sindaco di Prato Matteo Biffoni.
Oltre a Biffoni erano presenti il sindaco di Terranuova Bracciolini e vicepresidente Anci Toscana Sergio Chienni e i sindaci di Vaiano Primo Bosi, di Pergine Valdarno Simona Neri, di Civitella Valdichiana Ginetta Menchetti, di Talla Eleonora Ducci e di Anghiari Riccardo La Ferla. La delegazione di Poste Italiane era guidata dal responsabile nazionale per i rapporti con le istituzioni Andrea Bellissimo, che ha spiegato nei dettagli come funziona la riorganizzazione del servizio, sul quale ha presentato un primo report.
“Chiaramente noi vorremmo che Poste soprassedesse a questa ulteriore novità – ha detto Sergio Chienni – visto che abbiamo potuto constatare come situazioni di ritardo nella consegna della corrispondenza si siano verificate anche prima della sua introduzione. Chiediamo comunque ai responsabili di Poste di partecipare a tavoli periodici per monitorare la situazione e di essere presenti quando vengono organizzati incontri di chiarimento sul territorio con i cittadini. Inoltre abbiamo chiesto a Poste Italiane di impegnarsi a consegnare nei tempi dovuti perché i ritardi ingenerano anche danni economici (interessi di mora sulle bollette e quant’altro) ai destinatari della corrispondenza”.
"La nostra preoccupazione è che questa scelta vada ad aggravare altri casi di ritardo – con tinua Chienni – Sarà molto difficile vincere questa battaglia. Mentre avevamo argomenti da spendere, e lo abbiamo fatto, sulle chiusura di alcuni uffici postali, stiamo vincendo tutte le cause intentate a Poste Italiane e gli uffici stanno rimanendo aperti, in questo caso invece abbiamo le armi un po' spuntate. Possiamo fare opera di pressione però chiedendo un monitoraggio e verificando anche i riscontri da parte del cittadino. Poste deve consegnare la corrispondenza nei giorni dovuti: la preoccupazione infatti non è che la consegna avvenga in giorni alterni ma che sia effettiva".
Dai sindaci c’è stata anche l’interessamento per la salvaguardia dei posti di lavoro dei dipendenti di Poste che potrebbero essere messi in forse dalla riorganizzazione del servizio.
“Per noi è importante – ha concluso Simona Neri, sindaco di Pergine – sia che certi standard vengano mantenuti sia che i cittadini siano informati per tempo di eventuali variazioni. Per questo abbiamo chiesto a Poste Italiane dei tavoli di confronto periodici, duranti i quali anche noi potremo valutare l’efficienza e la costanza dei servizi. Da parte nostra continueremo a dialogare con l’azienda ma anche a monitorare le performance offerte perché sappiamo l’importanza che il servizio postale ha per tutti i nostri cittadini, in special modo per i più anziani e per i residenti delle frazioni”.
Da parte di Poste, per quanto riguarda la provincia di Arezzo, c’è stata comunque la disponibilità a raccogliere le segnalazioni di problemi specifici da parte dei sindaci.