L’iniziativa organizzata dal Comitato provinciale per la sanità pubblica sbarca anche in Valdarno. Sabato e domenica raccolta delle firme e San Giovanni
Iniziata lo scorso 3 aprile ad Arezzo la raccolta delle firme, organizzata dal Comitato provinciale per la sanità pubblica, per chiedere l'abrogazione della legge regionale sul riordino del servizio sanitario approda in Valdarno. Sabato 18 e domenica 19 dalle 10.00 alle 13.00, sotto il loggiato del Palazzo d’Arnolfo a San Giovanni vi sarà il banchino dove poter apporre la propria firma e chiedere anche informazioni. In seguito l'iniziativa continuerà anche negli altri comuni valdarnesi.
I motivi che rendono necessario un forte pronunciamento popolare sono diversi:
"Il metodo adottato dal Presidente Rossi, che ha fatto approvare al Consiglio Regionale una legge di tale importanza, che a detta del suo stesso assessore Marroni è una di quelle leggi che si approvano ogni 30 anni, senza alcuna consultazione dei cittadini, delle comunità locali, dei sindacati e delle associazioni di categoria; la mancanza di qualsiasi relazione tecnico-scientifica a supporto dell’affermazione che concentrando le Aziende Sanitarie si producono risparmi; il fatto che con questa legge il potere decisionale viene concentrato nei 3 Direttori della Programmazione di Area Vasta e nei Dipartimenti di Area Vasta, allontanando i livelli decisionali ancora di più di quanto avviene oggi dalle comunità locali".
Il comitato poi continua parlando del Valdarno:
"Tutto questo è ancora più drammaticamente evidente per il Valdarno, da anni mortificato per il mancato rispetto degli impegni, per il demansionamento del personale medico e infermieristico, per il crescente ricorso alle strutture private e per l’imposizione di ticket inaccettabili. Perfino la volontà espressa dai Sindaci di avviare un processo di integrazione, se non di unificazione, del Valdarno Superiore sarebbe del tutto vanificato da questa legge scellerata. Per queste e cento altre ragioni il Comitato Regionale e Provinciale per la difesa della Sanità Pubblica si è impegnato in questa campagna di sensibilizzazione e di mobilitazione delle coscienze".