Interessa sia il personale agli sportelli che gli addetti al recapito: a proclamare questo nuovo mese di sciopero degli straordinari sono i sindacati postali di Cgil e Cisl, che continuano la protesta contro la riduzione dei servizi e la privatizzazione di Poste
Va avanti ormai da otto mesi, la protesta dei sindacati su Poste Italiane. Da aprile scorso, in particolare, quando in alcune zone della Toscana, compreso il Valdarno aretino, fu introdotta una completa riorganizzazione del servizio di consegna, lasciando attivi i portalettere solo a giorni alterni. Era solo la punta dell'iceberg, hanno poi spiegato i sindacati, di un periodo di tagli ai servizi e carenze di personale, contro cui sono stati portati avanti mesi di sciopero degli straordinari culminati, il 4 novembre, nello sciopero generale indetto da Cgil e Cisl.
Da domani, 9 dicembre, inizierà un nuovo mese di astensione dalle prestazioni aggiuntive. Niente straordinari, dunque, sia per gli addetti agli sportelli che per i portalettere che aderiscono alla forma di protesta indetta dai sindacati postali di Cgil e Cisl. Uno sciopero di livello nazionale (per dire no anche alla privatizzazione ulteriore di Poste), che coinvolgerà anche il Valdarno aretino e fiorentino.
"In provincia di Firenze – spiega Marco Nocentini, segretario territoriale Cisl Poste – il personale applicato alla sportelleria e al recapito è insufficiente a garantire i servizi ai cittadini e questo determina una situazione non più sostenibile. Agli sportelli i clienti scaricano tutta la loro rabbia nei confronti degli sportellisti. Al recapito la carenza di personale, non permette a Poste Italiane di garantire gli standard di qualità concordati con le istituzioni. E poi vogliamo investimenti concreti sul CMP di Sesto".
"Inoltre – continua Nocentini – la nuova organizzazione del recapito a giorni alterni, partita a Prato e Arezzo ormai da alcuni mesi sta producendo grossissimi disservizi, con la corrispondenza che viene consegnata, quando va bene, una volta alla settimana. Nonostante il problema sia sotto gli occhi di tutti, Poste Italiane continua a affermare che non ci sono problemi. Tra gli ultimi due mesi del 2016 e i primi mesi del 2017 in provincia di Firenze andranno in pensione circa 100 lavoratori, con il reale rischio che molti uffici postali e di recapito non possano garantire i servizi ai cittadini. E i vertici di Poste cosa fanno? Niente!".
"In Toscana – spiega Claudio Bellatti, coordinatore della Slc-Cgil Poste Firenze – vogliamo mantenere tutte le nostre specificità, chiediamo di fermare le macchine di una riorganizzazione del recapito che è solo tagli, di provvedere immediatamente a coprire gli organici minimi e indispensabili negli Uffici di MP e vogliamo un progetto e investimenti per realizzare un polo logistico toscano e nazionale con al centro gli spazi e le potenzialità del CMP di Sesto Fiorentino. Nella nostra realtà fiorentina la situazione è insostenibile per i continui distacchi dovuti alla carenza di personale negli uffici, le precarie condizioni dei mezzi necessari alla consegna della corrispondenza e di pacchi da recapitare".