05, Novembre, 2024

Poste, ora la Cisl denuncia: “Con la consegna a giorni alterni anche più infortuni fra i lavoratori”

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Secondo la Cisl, nei nove mesi in cui la nuova modalità di consegna è stata introdotta anche in alcuni comuni del Valdarno aretino si sono registrati sovraccarichi di lavoro e più infortuni fra i lavoratori. “Un disastro che avevamo annunciato”, dice il sindacato. Ma nel 2017 la riorganizzazione si estenderà ancora

Una critica durissima, quella della Cisl di Arezzo nei confronti di Poste Italiane. Nel mirino del sindacato c'è l'ormai noto progetto di riorganizzazione del servizio di consegna della posta, già introdotto da circa nove mesi in alcuni comuni dell'aretino, compresi Bucine, Cavriglia, Loro e Pergine. Un servizio a giorni alterni, che vede in sostanza i portalettere lavorare un giorno sì e uno no, in totale 5 giorni ogni due settimane. E la nuova modalità è in arrivo, nel 2017, anche a Reggello e Rignano: fra le proteste. 

Se da una parte c'è un servizio che si fa sempre meno efficace, dall'altra ci sono i disagi dei lavoratori stessi. Ed è proprio questo che denuncia la Cisl. "Non solo lettere in giacenza, depositi saturi, ritardi nelle consegne ma anche, cosa assai grave, aumento di infortuni fra gli operatori", spiega Daniele Mugnai, segretario SLP-CISL di Arezzo. "La decisione di Poste Italiane di recapitare la posta a giorni alterni è un fallimento totale che si sta ripercuotendo pesantemente non solo sui cittadini della provincia di Arezzo, ma anche sui lavoratori di Poste Italiane".

"La situazione – spiega il rappresentante sindacale – è diventata ingestibile a tutti i livelli, sia nella consegna sia agli sportelli. Aver voluto imporre questo modello di recapito ha, in questo lungo lasso di tempo, evidenziato tutti i limiti di una riorganizzazione non fattibile e, quindi, fallimentare. Purtroppo sono stati nove mesi di disastro. Un disastro annunciato che noi della Cisl abbiamo denunciato anche con lo sciopero generale del 4 novembre, e che, per ora, non è stato ascoltato".

"Oggi – prosegue Mugnai – siamo arrivati al limite anche perché oltre al disagio e al disservizio sono aumentati in maniera molto significativa gli infortuni fra gli operatori. Segno evidente che vi è un eccessivo carico di lavoro che non può essere evaso in sicurezza. Non è accettabile che ai lavoratori si imponga di lavorare in una situazione di rischio. E anche alla sportelleria la musica non cambia; a seguito dei continui esodi manca personale, sono aumentati i distacchi, diritti non rispettati come le ferie. Un bilancio decisamente negativo che noi come sindacato Cisl stiamo denunciando da tempo: continueremo nella nostra lotta fino a quando l’Azienda non si deciderà a mettersi al tavolo per cercare di trovare dei necessari, organici correttivi". 

 

Glenda Venturini
Glenda Venturini
Capo redattore

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