Presidi si terranno sia ad Arezzo che a Firenze, spiegano i sindacati di categoria. “Si svende la più grande azienda italiana. Le conseguenze, oltre ai lavoratori, le pagheranno i cittadini con il peggioramento dei servizi”. In un contesto già complicato
Lunedì 3, martedì 4 e mercoledì 5 aprile i lavoratori postali organizzeranno sit-in di protesta in tutti capoluoghi delle province toscane. Per quanto riguarda il Valdarno, le iniziative di riferimento saranno quelle di Firenze e di Arezzo. Dalle 9 alle 12, nelle tre mattinate, i sindacati di categoria Slp-CISL, Slc-CGIL, Failp-CISAL, Confsal-COM e Ugl-COM protesteranno, in particolare, contro i processi di privatizzazione annunciati dal governo.
"Una ulteriore privatizzazione con ricadute sui servizi pubblici: le conseguenze saranno per i cittadini, che già scontano l'introduzione del recapito a giorni alterni e la possibile chiusura degli uffici postali nelle aree più marginali del paese", spiegano i sindacati. "Vogliamo impedire la svendita della più grande azienda del nostro paese, che impoverirà ulteriormente il servizio pubblico offerto alla cittadinanza".
"La totale privatizzazione di Poste Italiane, il portalettere che passerà dalle nostre abitazioni un giorno sì e uno no, la chiusura degli uffici postali nelle località più sperdute, la chiusura del Cmp di Firenze, nodo centrale nello smistamento della corrispondenza – concludono i sindacalisti – oltre a mettere a rischio migliaia di posti di lavoro e chiudere ogni prospettiva ai giovani che lo stanno cercando, aumenterà ulteriormente il degrado dei servizi offerti alla popolazione nelle aree più marginali. Questo i cittadini lo devono sapere e a loro ci rivolgiamo per chiedere solidarietà in questa nostra battaglia".